Strage Pontevico, processo rinviato

Lunedì 14 alla Corte d'Assise di Brescia non si è presentato Ljubisa Vrbanovic, il pluriomicida della famiglia Viscardi. Processo con difficoltà.

Ljubisa Vrbanovic(red.) E’ stato aggiornato al 6 aprile il processo alla Corte d’Assise d’Appello di Brescia contro Ljubisa Vrbanovic, l’autore della strage di Torchiera a Pontevico, nel bresciano, avvenuta il 16 agosto del 1990. L’uomo, durante una rapina compiuta con la nipote Ivina Biric, uccise Giuliano Viscardi, la moglie e due figli. Ad accorgersi della tragedia era stato il terzo figlio, Guido Viscardi, che si trovava con la moglie nella loro casa. Ha partecipato lunedì 14 dicembre alla prima udienza, considerata esplorativa, davanti alla corte presieduta da Vittorio Masia, ma che si è trasformata in un nulla di fatto. L’imputato, infatti, non si è presentato e non ci sono certezze sul fatto che il serbo, già condannato nello Stato estero, sia realmente presente in Serbia e detenuto in un carcere.
In tribunale era presente solo l’avvocato difensore che ha reso noto di aver inviato due comunicazioni ai Balcani, ma senza ricevere alcuna risposta. Per consentire il processo, l’Italia aveva stipulato una rogatoria con lo Stato, che però deve essere integrata. Il procedimento rischia di essere complicato, perché Vrbanovic, dopo la condanna in Serbia disposta su un percorso giudiziario voluto dall’Italia, potrebbe non essere più alla sbarra. Per la stessa accusa, infatti, non potrebbe essere processato una seconda volta. Si vuole anche capire se l’uomo stia scontando la pena, visto che nel carcere serbo non risulta. A questo si aggiunge il fatto che potrebbe non essere estradato e quindi c’è la possibilità di una video conferenza. Il processo italian, insomma, parte con varie difficoltà.

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