Appello per Iacovone, non va in tribunale
Venerdì 6 novembre la prima udienza del processo di secondo grado contro l'uomo, che sta scontando l'ergastolo, accusato dell'omicidio dei figli.
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(red.) Venerdì 6 novembre il tribunale di Brescia ha ospitato la prima udienza del processo di secondo grado che vede imputato Pasquale Iacovone per il delitto commesso sui propri figli Davide e Andrea il 16 luglio del 2013 a Ono San Pietro, nel bresciano. Aveva ucciso nel sonno i due bambini e poi ha dato fuoco, cercando a sua volta di togliersi la vita con le fiamme. Dopo aver riportato varie ustioni sulla maggior parte del corpo, è sopravvissuto e in primo grado è stato condannato all’ergastolo che sta scontando al carcere milanese di Opera. All’esordio del processo d’appello si è aspettata a più riprese la presenza dell’uomo che, secondo il suo legale Gerardo Milani, avrebbe voluto rilasciare dichiarazioni spontanee.
L’udienza è stata più volte sospesa fino a mezzogiorno quando è arrivata la conferma che l’uomo non sarebbe arrivato per motivi di salute. Per questo motivo il presidente della Corte Enrico Fischetti ha aggiornato il processo a mercoledì 11 novembre, anche se solo per un’udienza tecnica. In quell’occasione verrà affidato a un legale il compito di stabilire se Iacovone sia in grado di spostarsi da Opera per raggiungere il tribunale di Brescia e sottoporsi al giudizio. Poi, riprenderà venerdì 13 quando verrà stabilita la capacità di intendere e volere dell’uomo in carcere per aver ucciso i due figli. In primo grado, la sentenza con rito abbreviato aveva confermato l’intenzione omicida di Iacovone, mentre il suo avvocato intende rispondere con istanze che verificherebbero in parte l’infermità.
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