Negarono Olocausto, tre condannati

I giovani nei giorni della Memoria nel 2014 avevano esposto striscioni e diverse svastiche a Manerbio, Leno e sulla Lenese per lo sterminio.

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Olocausto(red.) Otto mesi di carcere, ma con pena sospesa perché incensurati. E’ la condanna arrivata martedì 20 ottobre dal giudice della seconda sezione penale del tribunale di Brescia Anna Di Martino ai danni di tre giovani. L’accusa per loro era quella di aver scritto messaggi ed esposto striscioni negazionisti sull’Olocausto. Il capo d’imputazione formale è stato “propaganda d’idea fondata su discriminazione razziale” in riferimento a quanto avvenne nel 2014. Erano i giorni di fine gennaio, quando si celebrava la giornata della Memoria. Sui muri della scuola “Capirola” di Leno, nel bresciano, vicino al municipio di Manerbio e lungo un cavalcavia sulla Lenese erano stati affissi striscioni con svastiche negando lo sterminio ai tempi della seconda guerra mondiale.
Quei messaggi erano evidentemente una provocazione, visto il periodo in questione, ma la Digos di Brescia avviò le indagini. I tre, dai 20 ai 30 anni e residenti nei paesi colpiti dagli sfregi, sarebbero stati legati al presunto movimento Autonomi Bassa Bresciana e identificati nel giro di poche settimane. Durante le perquisizioni erano state trovate anche bandiere e simboli di svastiche. Per loro era scattata la denuncia a piede libero e poi il processo in cui l’accusa aveva chiesto otto mesi di reclusione. Istanza accolta dal giudice, ma pena sospesa.

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