Raccagni, “c’ero il giorno del delitto”

L'albanese Ergren Cullhaj ha confessato di aver partecipato alla rapina. Martedì 15 settembre sarà a processo. I due complici il 30 ottobre.

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Raccagni(red.) Martedì 15 settembre inizierà al tribunale di Brescia il processo contro Ergren Cullhaj, l’albanese accusato di far parte della banda che ha ucciso nella sua casa di Pontoglio, nel bresciano, il macellaio Pietro Raccagni. In udienza è attesa anche la vedova Federica Pagani con la figlia e un rappresentante del Comune, tutti costituiti parti civili. E’ previsto anche un presidio all’esterno. L’omicidio si era verificato nell’autunno del 2014 quando quattro persone, di cui tre parenti tra loro, erano entrati nell’abitazione per una rapina. Poi è finita in uno scontro che ha visto uno dei malviventi colpire l’uomo con una bottiglia.
Raccagni è poi rimasto diversi giorni agonizzate in ospedale prima del decesso. Nei giorni precedenti all’udienza preliminare di martedì, Ergren ha chiesto al pubblico ministero di Brescia Claudia Moregola di essere sentito. Ha ammesso di essere nella casa del macellaio quel giorno, ma di non averlo ucciso. L’albanese, che è stato estradato in vista del processo, era stato coinvolto nella vicenda dai cugini Pjeter e Vitor Lleshi arrestati per il delitto. Non ha mai parlato di altri presunti colpi in villa da parte della banda, mentre attualmente risulta ancora latitante Erion Luli. Per i cugini Cullhaj il processo si terrà con rito abbreviato il 30 ottobre.

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