Adro, Comune deve pagare contributo affitto

Lo ha stabilito il Tribunale di Brescia, accogliendo il ricorso di 10 persone escluse dal bando. Il municipio era già stato condannato, ma non aveva mai rimborsato nulla.

(red.) Il tribunale di Brescia (sezione Lavoro) ha condannato il Comune di Adro a pagare il contributo affitto chiesto da oltre 10 ricorrenti, sostenuti dalla Camera del lavoro di Brescia, dalla Fondazione Piccini e dall’Asgi, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
Lo ha comunicato il sindacato di via Folonari. La vicenda risale al 2010, quando il Comune di Adro aprì un bando per il contributo affitti che escludeva i cittadini extra Ue. Dopo un primo ricorso fatto dalle associazioni, il Comune fu obbligato a modificare il regolamento e a riaprire il bando ma non ha poi mai pagato materialmente i contributi, appellandosi al fatto che la sentenza gli imponeva di riaprire il bando ma non di pagare i contributi.
Inevitabile una nuova serie di ricorsi, fino alla conclusione di giovedì 6 dicembre. Il Comune di Adro è stato condannato a pagare i contributi affitto e le spese di lite (1.200 euro + Iva). Il sindacato ricorda che le somme dovute ai ricorrenti ammontano complessivamente a poco meno di 6 mila euro mentre le spese che il Comune ha dovuto sostenere per i diversi ricorsi (relativi a questa vicenda, non quindi per mense o Soli delle Alpi) sono state di circa 10mila euro, esclusi gli oneri per pagare gli avvocati di parte e per la pubblicazione di alcuni brani di una sentenza su due quotidiani locali.
«Il sindaco ignaro della Costituzione e delle leggi porta avanti campagne ideologiche a spese della collettività», ha affermato Damiano Galletti, segretario della Camera del Lavoro, «e nel caso specifico, lo fa addirittura spendendo somme maggiori di quanto avrebbe dovuto se solo avesse avuto l’accortezza di leggere qualche passaggio della Costituzione»

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