Morte clochard, nuovo processo per Rizzi

Da rifare l' Appello per il 23enne di Calcinato condannato a 14 anni per l’omicidio di Mohammed Chamrani, il marocchino picchiato e gettato nel lago di Garda nel 2008.

(red.) Da rifare il processo d’Appello a carico di Stefano Rizzi, il 23enne di Calcinato (Brescia), condannato a 14 anni per l’omicidio di Mohammed Chamrani, “Ombre”, il marocchino di 44 anni picchiato e gettato nel lago di Garda a Desenzano il 19 ottobre 2008.
L’8 aprile del 2011 i giudici giudici della corte d’Assise avevano derubricato il reato da volontario a preterintenzionale e, dai 21 anni della sentenza di primo grado, Rizzi era stato invece poi condannato  a 14 anni di detenzione.
Affiancato dall’avvocato Luca Broli, Rizzi aveva ripercorso la vicenda, esprimendo il pentimento per quanto accaduto, mentre il suo legale aveva illustrato il cammino di recupero che il giovane sta affrontando presso una comunità, la casa protetta per tossicodipendenti “Celeste” di Orzinuovi, dove si trova agli arresti domiciliari e da cui aveva anche tentato di fuggire, finendo nuovamente nei guai.
Secondo la difesa, che aveva chiesto l’assoluzione, Rizzi non era in grado di valutare le conseguenze drammatiche del gesto compiuto, sottolinenado che non ci fosse la volontarietà di uccidere il senzatetto marocchino. Rizzi ha sempre sostenuto di avere cercato di soccorrere il clochard gettandosi nelle acque del Benaco.
In effetti il giovane, quella notte, venne fermato per un controllo dalla polizia stradale e gli agenti riscontrarono che stava guidando senza pantaloni perché si erano bagnati entrando nel lago.
Il corpo senza vita di “Ombre” venne ripescato cinque giorni più tardi nelle acque del lago di Garda.
Sul capo l’uomo portava i segni di una ferita alla testa, elemento che indirizzò gli inquirenti a ritenere che si trattasse di una morte violenta. Quattro ragazzi che assistettero alla scena nella serata del 19 ottobre segnalarono ai carabinieri la lite tra il marocchino e un gruppetto di ragazzi tra cui venne individuato Rizzi, che, proprio quella notte, venne fermato dalla polstrada per un controllo. Le intercettazioni successive permisero di stabilire che il 22enne era sul molo con altri tre giovani e che aveva preso parte alla drammatica vicenda.

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