Omicidi in Maddalena, al via il processo

Si è aperta lunedì a Brescia la prima udienza per l'uccisione dei due imprenditori macedoni i cui resti vennero ritrOvati il 15 ottobre da una famiglia che cercava castagne.

(red.) Ha preso il via lunedì a Brescia la prima udienza del processo d’Assie per il duplice omicidio degli imprenditori macedoni Hristo Uzunov ed Ekrem Salija uccisi a colpi di pistola il 23 giugno del 2011.
I loro corpi vennero trovati il 15 ottobre successivo nei boschi del monte Maddalena da una famiglia che stava cercando castagne.
Per l’assassinio dei due uomini sono finiti sul banco degli imputati Daniele Saravini, ex poliziotto, Luca Cerubini, ex carabiniere (per lui il rito abbreviato) e Andrea Volonghi, l’ex buttafuori di Torbole Casaglia, estradato dalla Tunisia, ed il cui rientro dal paese africano è atteso per questi giorni.
Lunedì, in tribunale, era presente solo Saravini, considerato dall’accusa la “mente” del colossale raggiro ai danni dei due stranieri, che sarebbero stati uccisi perché pretendevano la restituzione di un acconto versato per ottenere, da Saravini, che si qualificava come intermediario, per la creazione di un centro commerciale a Skopje. Il valore complessivo dell’operazione era di 26 milioni di euro.
In aula sono sfilati i testimoni, innanzitutto le persone che, per prime, sul monte Maddalena, un anno fa, si imbatterono nei resti delle due vittime, quindi gli stessi inquirenti della Mobile di Brescia che hanno spiegato come l’avvio delle indagini sia stato possibile grazie al ritrovamento dei resti di un cellulare appartenuto a uno dei due macedoni, da cui è stata trovata la traccia che ha portato agli imputati.
Secondo quanto riferito in aula, dall’analisi delle chiamate sui telefonini, è emerso che Saravini e Cerubini si conoscevano ed erano in contatto.
Tra gli altri indizi raccolti dagli investigatori alcuni sms inviati dall’Italia dalle due vittime ai familiari in patria,  in cui si afferma che i due erano arrivati a brescia e che avevano appuntamento “con Luca” (Cerubini, ndr).
Ascoltati anche un poliziotto della scientifica e l’ex gestore dell’ hotel Astron che chiamò la polizia per chiedere che venissero recuperate le valigie che i due macedoni avevano lasciato in albergo e che nessuno era più venuto a ritirare.

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