Beretta, udienza rimandata a giugno

Il gup Luciano Ambrosoli deciderà sulle questioni sollevate dalle difese per la competenza territoriale. Imputate nel caso delle "armi fantasma" 14 persone.

(red.) Si è aperta e subito chiusa l’udienza preliminare che vede coinvolti Ugo Gussalli Beretta, patron della Holding di Gardone Valtrompia, il senatore del Pd Luigi De Sena e altri dodici imputati, tra cui dipendenti della Beretta e funzionari del Ministero dell’interno, per il caso della compravendita delle “armi fantasma”.
L’udienza è stata infatti aggiornata al 21 giugno prossimo quando il gup Luciano Ambrosoli deciderà sulle questioni sollevate dai difensori dei vertici del dipartimento dello Stato, accusati di aver venduto 45mila pistole “da guerra” alla fabbrica bresciana, senza che però questo fosse consentito dalla normativa.
Per le difese dei funzionari del ministero il presunto reato non è avvenuto a Brescia, ma negli uffici del Viminale o a Senigallia dove erano custodite le stesse pistole. Secondo l´accusa, invece, il primo contratto è stato stipulato nel bresciano e quindi la competenza rimane quella del tribunale di Brescia.
I pm Antonio Chiappani e Francesco Piantoni contestano agli indagati il fatto che quella partita di armi fosse “da guerra” e che per quella particolare tipologia, non esistesse una legge che consentisse alla Beretta di acquisirle e per questo chiamati a rispondere dei reati di illecito commercio di armi, illecita detenzione e cessione.
L´inchiesta venne avviata nel 2004 dopo che proprio dalla Fabbrica d´armi Pietro Beretta spa venne segnalato il tentativo di furto di alcune pistole da parte di una dipendente.
I funzionari del ministero sono invece chiamati a rispondere di una presunta cessione di armi alla Beretta stessa, materiale che il ministero, nel 2003, avrebbe “passato” all’azienda bresciana.
Si tratta di 44.926 pistole 92s pistole Beretta in dotazione ai vigili urbani di Roma e poi uscite di nuovo in direzione dell’Iraq. Sedici di queste, pagate da una società inglese, sarebbero poi state trovate nella disponibilità dei guerriglieri iracheni.
La Beretta si è sempre difesa dichiarandosi completamente estranea alle contestazioni.

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