Tremosine, 50 testi per il processo al sindaco

Una cinquantina le persone chiamate a testimoniare nel procedimento a carico di Diego Ardigò, indagato per violazione di norme antisismiche con altri imputati.

(red.) Sono una cinquantina le persone chiamate a testimoniare nel processo a carico di Diego Ardigò, il sindaco di Tremosine indagato per violazione di norme antisismiche insieme con gli imprenditori edili Gianmarco Pelizzari e Alessandro Ariasi e il tecnico della Comunità, Luigi Danieli.
Tra le carte acquisite agli atti anche una lettera di minacce indirizzata a due carabinieri che hanno compiuto le indagini, a un dipendente della Comunità dell’Alto Garda e al suo presidente, il sindaco di Toscolano Roberto Righettini. Le missive, anonime, parlano di “piombo” per i destinatari, colpevoli di avere avviato le indagini.
Il sindaco di Tremosine, all’epoca dei fatti capo ufficio tecnico della Comunità Montana dell’Alto Garda, in qualità di progettista, responsabile unico del procedimento e direttore dei lavori per ciascuna delle opere finite sotto indagine, è accusato di avere rilasciato certificati attestanti la regolarità dei lavori eseguiti però senza seguire le procedure e soprattutto in assenza di collaudo statico.
Un “sistema” che avrebbe consentito, secondo l’accusa, tra il 2002 e il 2008, guadagni illeciti alle imprese appaltatrici. La Comunità dell’Alto Garda si è costituita parte civile nel processo.
Il processo riprenderà il prossimo 23 aprile con l’audizione dei primi dieci testi.

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