Tremosine, nuove prove a carico di Ardigò

Rinviato al 27 gennaio il processo che vede imputati il sindaco e altre tre persone accusate di irregolarità in lavori pubblici. Acquisiti nuovi elementi, tra cui due lettere minatorie.

Più informazioni su

(red.) E’ stato rinviato al 27 gennaio prossimo il processo a carico del sindaco di Tremosine (Brescia) Diego Ardigò, del tecnico di Villanuova Luigi Danieli e degli imprenditori Gianmarco Pelizzari e Alessandro Ariasi, accusati a vario titolo di falso, abuso d’ufficio, peculato e violazioni in materia di lavori pubblici in una zona a rischio sismico.
Giovedì si è svolta la prima udienza per la vicenda di presunte irregolarità edilizie nella comunità dell´Alto Garda bresciano, indagine di cui è titolare il pm Fabio Salamone, che ha prodotto nuovi elementi a carico degli indagati.
Questo nuovo materiale, di cui i legali difensori degli imputati non erano a conoscenza, ha fatto sì che venisse formulata la richiesta di un rinvio dell’udienza per poterli visionare.
Sono circa una cinquantina gli episodi contestati al sindaco, al tecnico ed agli imprenditori: Ardigò era finito agli arresti domiciliari a seguito delle indagini dei carabinieri di Salò nell’inchiesta “Alto Lago”, con la contestazione di 58 episodi, alcuni dei quali prescritti.
Il primo cittadino avrebbe rilasciato certificati che attestavano la regolarità delle opere realizzate e avrebbe inoltre favorito imprese appaltatrici a scapito dell’Ente pubblico, che si è costituito parte civile.
Per la procura inoltre Ardigò avrebbe trattenuto per sé e per un collega d’ufficio parti dei finanziamenti pubblici che non sono state computate nel bilancio della Comunità montana di cui il sindaco era stato, dal 2002 al 2008, responsabile dell’ufficio tecnico, lavori pubblici, viabilità e protezione civile e antincendio.
Nel fascicolo a carico degli imputati è stata anche formulata la richiesta di acquisire due lettere minatorie, prodotte dal legale di parte civile (la Comunità Montana), indirizzate a due carabinieri della Compagnia di Salò, che avevano partecipato alle indagini, e a Roberto Righettini, sindaco di Toscolano e presidente della Comunità Montana.
Le missive, anonime, sono state recapitate nel mese scorso alla sede della Comunità Montana.

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.