Uccise la figlioletta, pena ridotta a 14 anni
Nooren Shahzadi, trentenne pakistana, nel febbraio del 2003 soffocò la propria bimba di soli due mesi. La donna non vive più in Italia da tempo.
(red.) Nel 2003 soffocò nella culla la figlioletta di due mesi. Venne condannata in primo grado a 16 anni, ora la pena è stata ridotta a 14 in appello.
Nooren Shahzadi, trentenne pakistana, è stata condannata dalla Corte d´assise d´appello di Brescia, presieduta da Enrico Fischetti, dopo una camera di consiglio durata circa tre ore, per infanticidio.
La donna, ai tempi della tragedia, viveva a Sarezzo con il marito, l’altro bimbo di un anno e la piccola di due mesi. La bambina, nata prematuramente, era stata dimessa dall´ospedale il giorno prima. La mattina di sabato 22 febbraio il padre, rincasando, si accorse che la neonata era cianotica, faceva fatica a respirare. Chiamò i soccorsi che purtroppo non riuscirono a salvare la bambina.
Dagli accertamenti post mortem venne evidenziato un livido sospetto sul collo della neonata e partì una segnalazione alle forze dell´ordine che interrogarono l’uomo e, per quanto fu possibile dato che non parlava l’italiano, la madre della piccola.
Ma per gli inquirenti si fece strada sempre più forte il sospetto che la donna avesse provocato il soffocamento della figlioletta.
In passato un’altra figlia della coppia, morì a 15 giorni dalla nascita in culla. In quel caso però si trattò di una morte naturale.
Non così invece per la bimba di due mesi.
La difesa ha sempre sostenuto l’innocenza della 30enne pakistana, affermando che si sia trattato di un incidente. I giudici però non sono stati dello stesso avviso e l’hanno condannata per l’uccisione della neonata.
Ora i legali della donna, che ora vive nel suo paese d’origine, potranno fare ricorso in Cassazione.
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