Sposa bambina, tornano in carcere

Genitori e "marito" erano ai domiciliari, dopo la condanna di mercoledì.

(red.) I suoceri e il "marito" della bambina-madre serba che un anno fa ha partorito all'ospedale Civile di Brescia a soli 12 anni sono tornati in carcere dai domiciliari. Il pm Silvia Bonardi ha presentato richiesta per una misura più
restrittiva al giudice, che l'ha accolta.
Mercoledì scorso erano stati condannati a 6 anni, la coppia accusata di aver portato illegalmente la giovanissima in Italia, e a 5 anni e 4 mesi il ragazzo, per riduzione in schiavitù, reato che secondo il giudice Enrico Ceravone assorbiva anche quello di violenza sessuale (vedi qua).
Il carcere è previsto come custoda cautelare per il reato di riduzione in schiavitù dal recente "pacchetto sicurezza" divenuto legge dopo l'approvazione del parlamento, che tra l'altro prevede pene più dure anche
per altri tipi di
reato, tra cui la violenza sessuale.

La ragazzina aveva sposato Muhamet I., 22enne kosovaro, con rito rom quando aveva solo 11 anni e l'anno dopo aveva dato alla luce una figlia. Sia il ragazzo che la "sposa" sono rom.