Alla sbarra Vito e Salvatore Marino

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    Sono accusati di aver ucciso e torturato la famiglia Cottarelli di Urago Mella.


    (red.) Ieri davanti all Corte d'Assise di Brescia presieduta da Anna Di Martino si è svolta la prima udienza del processo a carico di Vito e Salvatore Marino, i due cugini trapanesi accusati di aver torturato e ucciso la famiglia Cottarelli nella propria abitazione di via Zuaboni la mattina del 28 agosto del 2006.
    Secondo il pm Paolo Savio i due sono i responsabili della morte di Angelo Cottarelli, di suo figlio Luca (appena 17enne) e della sua compagna Topar Marzenne.
    La difesa, composta dagli avvocati Giovanni Palermo, Renato Bianchi e Giuseppe Pesce, invece ha un'altra teoria: i due cugini sono assolutamente estranei ai fatti, tant'è vero che non vi sono tracce materiali dei due imputati nella villetta di Urago Mella in cui avvenne la carneficina, senza contare il fatto che le testimonianze di Dino Grusovin, il pentito accusato di concorso in omicidio (il suo processo si svolge con il rito abbreviato), non sarebbero veritiere.
    Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari delle vittime: i fratelli Costanzo, Mario e Cecilia Cottarelli, assistiti dagli avvocati Pierluigi Bossoni e Sergio Arcai, e Ivona e Agagnesca Topor, sorella e madre di Marzenna, con l’avvocato Stefano Forzani.
    Vito e Salvatore Marino, di 41 e 47 anni, hanno scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione spontanea, quindi agli atti del processo sono finiti anche tutti gli interrogatori e l’incidente probatorio con cui è stato sentito Grusovin. La corte ha accolto anche tutte le richieste presentate dall’accusa e dalla difesa, così come sono stati ammessi tutti i testi. 
    Il processo entrerà nel vivo venerdì prossimo con l’escussione dei primi testi chiamati dall’accusa (in tutto sono 90).

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