A2A, Ravanelli: “Sì al polo ambientale”

Il direttore generale sposa l'idea di Brescia di creare una linea ambientale all'interno dell'azienda. Ma non si è sbilanciato su quale città dovrà esserne la sede.

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(red.) Il direttore generale di A2A Renato Ravanelli si è detto favorevole alla creazione di un polo ambientale all’interno di A2A. Il polo ambientale a Brescia era uno dei punti della mozione unitaria sottoscritta da maggioranza e opposizione nell’ultimo consiglio comunale in Loggia.
”Sono totalmente d’accordo sul fatto che occorra riorganizzare la filiera ambientale per farne un grosso polo industriale, questa è stata un’idea che abbiamo spinto da sempre in azienda e un fattore di crescita”, ha detto Ravanelli a chi chiedeva che cosa pensasse di ‘societarizzare’ le attività dell’ambiente di A2A. ”C’è la possibilità di creare una delle più grandi società in Italia dal punto di vista dell’ambiente”, ha aggiunto Ravanelli in conference call per il nuovo business plan di A2A, “sono assolutamente d’accordo a che si lavori su un polo dell’ambiente”.
Ravanelli non si è sbilanciato sulla sede del nuovo ‘polo ambientale’ di A2A, che il Comune di Brescia ha chiesto per sè. ”Le tematiche organizzative saranno assunte nell’interesse della società e saranno contenute nel nuovo piano industriale” si è limitato a dire.
Rispondendo alle critiche del Comune di Brescia, principale azionista insieme a Milano, Ravanelli ha ricordato che A2A arriva da “un periodo lungo in cui è stato difficile comunicare” perchè si era impegnati in “operazioni straordinarie importanti” e su un “lavoro incredibile di trasformazione” il cui esito “era incerto, data la complessità della trattativa e le interferenze”.
“Oggi”, ha precisato, “un piano industriale c’è e verrà sottoposto ai nuovi organi sociali, che valuteranno se è nell’interesse di tutti gli azionisti. Anche le tematiche organizzative devono essere affrontate all’interno della società”. Ai nuovi vertici toccheranno le indicazioni sulla politica dei dividendi, che “è suggerita dai consigli ma poi decisa dall’assemblea”: “Posso ricordare”, ha detto Ravanelli, “che 2 anni fa era stata definita in condizioni di normalità un’ipotesi di pay out al 60% e per ora questa indicazione del consiglio non è stata modificata”. Nel 2012 il margine operativo lordo “sicuramente crescerà” date le “indicazioni di carattere settoriale positive”. In Montenegro, infine, A2a tratta per concentrarsi sull’idroelettrico e “il governo del Montenegro si è reso disponibile a lavorare in questi termini”.

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