Corsini scrive alla cittadinanza

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E spiega i motivi del no al referendum: "Fattore di rischio per le due società".


(red.) Il sindaco di Brescia Paolo Corsini, e il suo vice, l'assessore Luigi Morgano, con una lettera aperta alla cittadinanza, hanno voluto chiarire il proprio punto di vista su alcune questioni che riguardano la delibera di fusione tra Asm Brescia e Aem Milano approvata nella notte tra mercoledì e giovedì dal consiglio comunale. Ecco il testo integrale.

"Il positivo risultato conseguito nella seduta del consiglio comunale di mercoledì, nel corso della quale è stata approvata la delibera di fusione tra Asm e Aem con voto unanime della maggioranza, costituisce un passaggio estremamente rilevante nella storia municipale cittadina: l’amministrazione comunale, ancora una volta, ha inteso perseguire – con lungimiranza e fiducia nel futuro – il bene e lo sviluppo della nostra comunità, assumendo – coerentemente – una decisione attentamente valutata, lungamente ponderata, motivatamente voluta. Così come è stato nel passato, per scelte quali il teleriscaldamento e il termoutilizzatore, la costituzione della società in spa e la quotazione in Borsa, si sono poste oggi le migliori condizioni affinché Asm – azienda-patrimonio di tutti i cittadini bresciani – possa consolidarsi, crescere, competere ed operare al meglio in un scenario nazionale ed internazionale in tumultuoso mutamento, che si manifesta in forme sempre più agguerrite di concorrenza.
Dalla fusione di Asm con Aem nasce così una società più forte: nel radicamento col proprio territorio, nella qualità dei servizi erogati, nella possibilità di politiche tariffarie che incontrino sempre di più le attese e le aspettative dei nostri concittadini-utenti-clienti. In un quadro occupazionale che sarà non solo garantito, ma ulteriormente qualificato.
Una società, lo confermano il suo dimensionamento e i suoi risultati operativi aggregati, che è leader tra le multiutility italiane. Una società che riconferma la valenza e la scelta del controllo pubblico: le massime garanzie, in questo senso, sono assicurate tanto dal patto di sindacato quanto dai vincoli statutari, che assegnano al Comune di Brescia e a quello di Milano una partecipazione paritetica del 27,5% ciascuno e che fissano, per gli altri soggetti azionisti, la soglia massima di rappresentanza del 5%.
Si aggiunga che se per Brescia la dimensione pubblica viene avvalorata, il comune di Milano, attraverso questa operazione, potenzierà e qualificherà in forma sostanziale la propria presenza nella nuova azienda. L’equilibrio e la pariteticità tra le due città e le rispettive amministrazioni comunali, forti anche della preziosa presenza di Bergamo, d’altro canto, sono confermati sia dalla dislocazione delle sedi, sia dal sistema duale di governance che è stato prescelto: in questo senso, la previsione di due distinti organi – di sorveglianza e di gestione – risulta il più adeguato e funzionale nella previsione di ulteriori, possibili, aggregazioni. In altre parole, la nuova società – sul modello delle Rwe tedesche – si propone "aperta" a nuove intese e a futuri accordi con altre ex municipalizzate.
Circa la questione referendaria: nutriamo il massimo rispetto per questa forma di partecipazione, ma allo stesso tempo abbiamo sin qui favorito e in futuro continueremo a favorire ogni forma di coinvolgimento, di dialogo e di confronto diretto con la cittadinanza, attraverso incontri ed assemblee pubbliche. Occorre altresì aggiungere che l’ipotesi di un referendum, oggi, al di là di impedimenti regolamentari comunali, costituirebbe un fattore di rischio per le due società, quotate com’è noto in Borsa.
Di conseguenza, si impongono responsabilità precise e stringenti verso le due aziende. La stessa trasparenza e circolarità di informazioni, attraverso ripetuti momenti di confronto e nei limiti imposti dagli organi di vigilanza, abbiamo tenuto con tutte le forze politiche rappresentate in consiglio comunale, illustrando l’operazione in diversi incontri e in tutti i suoi contenuti, a partire dal piano industriale e dal progetto societario.
Analoghe informazioni sono intercorse con le organizzazioni sindacali e con la realtà di rappresentanza degli interessi economici e produttivi. In conclusione: Brescia e i suoi concittadini possono guardare con fiducia alla nuova società che sta nascendo. Asm è un’azienda patrimonio della nostra comunità, profondamente ed indissolubilmente legata al nostro territorio, con salde radici bresciane, che oggi unisce le proprie forze a quelle di Aem per garantire un futuro più sereno ed equilibrato alle prospettive di crescita, ma allo stesso tempo – com’è consolidata tradizione – per assicurare servizi, competenze e professionalità sempre più qualificati al proprio territorio di appartenenza".

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