auditorium Santa Giulia Brescia

“Dissidenti”, di Gianni Vernetti, in Santa Giulia la presentazione

17/05/22

: - Inizio ore 18

Attenzione l'evento è già trascorso

Locandina Dissidenti

Brescia. Martedì 17 maggio alle ore 18, presso l’Auditorium del Museo di Santa Giulia è in programma la presentazione del libro Dissidenti, di Gianni Vernetti, edito da Rizzoli, alla presenza dell’autore che dialogherà insieme al sindaco Emilio del Bono, alla presidente della Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli e al direttore della Fondazione Brescia Musei Stefano Karadjov.
L’autore dedica il suo ultimo lavoro al racconto dei nuovi dissidenti di Russia, Cina, Hong Kong, Tibet, Bielorussia, Turchia e Iran. Donne e uomini semplici e straordinari che con la forza della parola e dell’esempio hanno denunciato genocidi, violenze di Stato, abusi e riesce in un’analisi attenta di questa stagione di recessione democratica, a tracciare una precisa geografia del dissenso, spiegando con passione perché la battaglia per i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà delle donne debba essere raccolta dai Paesi liberi.
Gianni Vernetti – classe 1960, già parlamentare dell’Ulivo e del Pd e sottosegretario agli Affari Esteri – accompagna il lettore in un racconto fra le montagne del Kurdistan, dove i combattenti curdi hanno sconfitto le milizie jihadiste dell’Isis; sulle pendici dell’Himalaya, dove un pugno di monaci coraggiosi ha salvato la millenaria cultura tibetana; nella piccola e combattiva Lituania, che ha conosciuto tutti i totalitarismi del XX secolo e oggi accoglie i dissidenti di Russia e Bielorussia; nell’isola di Taiwan, che resiste all’autoritarismo cinese.
Un viaggio arricchito dai racconti dei protagonisti che hanno alzato la voce contro regimi autoritari sempre più assertivi, pagando sulla propria pelle la loro scelta.
Da Nathan Law, leader delle proteste di Hong Kong, a Svjatlana Tsikhanouskaja, eletta presidente della Bielorussia ma costretta all’esilio; da Aleksei Navalny, Leonid Volkov, Garry Kasparov e Mihail Khodorkovsky, spine nel fianco del regime di Vladimir Putin, a Masih Alinejad che si batte per i diritti delle donne in Iran, passando per il Dalai Lama e Dolkun Isa, testimoni della tragedia di tibetani e uiguri; fino a Denis Mukwege, medico premio Nobel che cura le donne vittime di abusi sessuali in Congo.

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