Rogo e sisma (ma è un’esercitazione)

A Rezzato i numerosi gruppi della Protezione Civile hanno svolto una maxi simulazione che ha coinvolto circa 100 volontari.

(red.) Un incendio nei boschi, un terremoto in paese e persone scomparse. Nessun allarme, quella che si è verificata domenica 4 maggio a Rezzato, non è stata un’ecatombe, bensì una normale esercitazione, anche se ha coinvolto decine di volontari. Tutti i gruppi della Protezione Civile bresciana sono stati impegnati in una operazione mastodontica, volta a mettere alla prova i soccorritori in caso di violente calamità naturali.
Cento uomini apparteneti sia al gruppo di Rezzato che alla Protezione Civile di Borgosatollo, Botticino, Mazzano, Nuvolento, Serle, Capriano e i Lupi di Brescia, tutti impegnati in varie prove di soccorso, che simulano in ogni dettaglio, la capacità di coordinamento di tutti i volontari. Per l’occasione è stato allestito anche un campo base (presso il campo sportivo San Carlo) in tutto e per tutto identico a quello da installare in caso di terremoti o altre calamità.
Nel campo, dotato di una moderna sala radio e pure di un drone per le riprese dall’alto, si sono alternate una simulazione di evacuazione da istituti scolastici con la presenza di alunni e anziani della Casa di Riposo, oltre alla ricerca di persone disperse con l’utilizzo di unità cinofile per ricerche di superficie. A salutare i volontari della Protezione Civile oltre al Sindaco di Rezzato Enrico Danesi, e a tutta l’Amministrazione, l’assessore regionale alla Protezione Civile Simona Bordonali, che ha sottolineato, come il lavoro dei 25mila uomini della Lombardia impegnati nella Procivil, sia di vitale aiuto per i cittadini e le amministrazioni, nei momenti delle grandi catastrofi. Una prova di grande organizzazione, ma anche di enorme senso civico e disponibilità al sacrificio. 

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