Acqua in Mozambico grazie (anche) a Brescia

La facoltà di ingegneria civile ha ottenuto un finanziamento dall'Ue per il progetto di revisione, sistemazione e monitoraggio della rete idrica nel Paese africano.

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(red.) La Commissione europea ha assegnato 650 mila euro al “Progetto Mozambico” per il miglioramento del servizio idrico e la creazione di un laboratorio per le analisi delle acque in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia.
L’iniziativa è promossa da Acque del Chiampo Spa, società gestore del servizio idrico integrato della Valle del Chiampo, e vede la partecipazione del Dipartimento bresciano di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente, di Ema (Empresa Moçambicana de Águas), utility che gestisce le risorse idriche quale partner locale, e di Gruppo Impresa per le attività di consulenza finanziaria e assistenza tecnica.
In Mozambico solo il 43% della popolazione ha accesso ad acqua potabile, e la percentuale scende al 26% nelle aree rurali. La sfida è migliorare la governance e il management delle risorse idriche per la popolazione della cittadina ad alta vocazione turistica di Vilankulo (con 42 mila abitanti), nonché contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, trasferendo il know-how necessario per la gestione del ciclo dell’acqua. Il progetto prevede la mappatura iniziale della rete idrica, l’individuazione e la rimozione di allacci illegali, la formulazione di strategie per la pianificazione sostenibile del servizio ed attività di educazione ambientale per la popolazione locale.
In particolare gli ingegneri bresciani, coordinati dal prof. Alessandro Muraca, docente di Ingegneria idraulica, e dal prof. Carlo Collivignarelli, docente di Ingegneria sanitaria ed ambientale, collaboreranno alle attività di studio ed alla creazione di un laboratorio di analisi per il monitoraggio della qualità batteriologica e chimica dell’acqua nella cittadina di Vilankulo. L’iniziativa contribuirà inoltre a migliorare le condizioni igienico-sanitarie del territorio, nonché a prevenire malattie e infezioni causate dalla mancanza d’acqua. Gli investimenti complessivi ammontano a circa 860 mila euro, le spese sono finanziate per il 75% dal programma europeo di solidarietà per la gestione idrica integrata riservato ai Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP). Il progetto si svilupperà nel corso dei prossimi 3 anni.

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