Osterie d’Italia 2023: sette i locali bresciani tra le “chiocciole” di Slow Food

Sono: Le Frise di Artogne; La Madia a Brione;  Tamì a Collio (nuova chiocciola); Da Sapì a Esine;  Antica Trattoria Piè del Dos a Gussago, Lamarta  a Treviso Bresciano e Al Resù di Lozio, guidato dalla giovane chef Greta Gemmi. A quest'ultima anche il "Premio Miglior Giovane Vittorio Fusari Franciacorta".

Brescia. Sono 84 le osterie in guida di cui 7 novità e 19 chiocciole: questi i numeri della Lombardia nella nuova edizione di Osterie d’Italia di Slow Food, la 33esima, che racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare.

Osterie d'Italia 2023 Slow Food

Tra le osterie inserite nel vademecum enogastronomico anche diversi locali bresciani: nella sezione “Chiocciole della Lombardia: Le Frise di Artogne; La Madia a BrioneTamì a Collio (nuova chiocciola); Da Sapì a EsineAntica Trattoria Piè del Dos a Gussago, Lamarta a Treviso Bresciano e Al Resù di Lozio, guidato dalla giovane chef Greta Gemmi. Quest’ultima si aggiudica il “Premio Miglior Giovane Vittorio Fusari Franciacorta”, consegnato da Simona Luraghi, amministratore delegato del Consorzio Franciacorta, con la seguente motivazione: «Gli ultimi anni sono stati quelli della rinascita delle montagne. Tra i migliori interpreti di questa ondata che ha guardato da una nuova prospettiva vallate e vette c’è certamente Greta Gemmi, giovanissima cuoca che mescola la sapienza della nonna con la propria mente aperta sul mondo».

Osterie d'Italia 2023 Slow Food

La nuova edizione raccoglie 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto, e introduce tre nuovi simboli per raccontare in modo più ampio e dettagliato l’offerta dei locali recensiti: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità; il simbolo dell’olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio; il riconoscimento del Bere Bene, assegnato a quelle osterie che offrono, accanto o in sostituzione a una valida proposta di vini, una selezione di bevande alcoliche e non – birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi – scelti con attenzione e personalità.

 

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