Caro benzina, “Così chiudiamo. Impianti spenti di notte”

Bozzoni di Faib: "L'aumento dei costi mette a rischio le pompe dei carburanti. Si pensa a spegnere le luci notturne per contenere le spese".

(red.) Caro energia e prezzi alle stelle per la benzina. Nell’arco di 20 anni, il prezzo del gasolio è raddoppiato e i listini della benzina hanno subìto un incremento del +81,1%. Oggi, in base ai dati ufficiali forniti dal Mite, per la benzina il prezzo medio al litro è 1,797 euro, 1,667 euro invece per il gasolio. Ma basta fare un giro nella provincia bresciana e guardare i totem dei distributori per rendersi conto che i prezzi sono schizzati anche oltre, fino ai 2 euro e più per la verde.

“Un salasso per gli automobilisti ed una situazione molto pesante anche per i gestori delle aree di servizio”. Lo dichiara Matteo Bozzoni, presidente Faib- Confesercenti della Lombardia Orientale, la categoria dei gestori di carburanti: “L’aumento del prezzo del carburante ha conseguenze disastrose anche per noi, in quanto significa prima di tutto esporsi maggiormente con le banche e le commissioni legate ai pagamenti elettronici incidono sempre di più. Per avviare una attività come la nostra serve un investimento economico notevole e lo stesso vale per i rifornimenti. Voglio spiegare, per il consumatore finale, che non siamo noi a stabilire i prezzi: lo fanno le compagnie e questo è il motivo per cui variano da compagnia a compagnia, e a volte anche da zona a zona sebbene con lo stesso marchio”.

Il margine di guadagno per i benzinai è molto basso, in media di 3 centesimi di euro al litro, mentre le vendite sono in forte calo. A fronte di margini fermi da troppi anni, però, le spese continuano ad aumentare, con l’introduzione di nuovi oneri per commissioni bancarie, fatturazione elettronica e, da ultimo, il caro bollette che incide pesantemente soprattutto per l’illuminazione notturna degli impianti.

Fiab

“Facciamo molta fatica ad andare avanti – sottolinea Bozzoni -. Ci sono parecchi impianti che hanno già chiuso o sono sull’orlo della chiusura. Della nostra categoria poco si parla, ma siamo allo stremo anche per quanto riguarda l’impennata dei costi dell’energia: abbiamo casi di bollette letteralmente triplicate, specie dove l’illuminazione dell’impianto è ancora di tipo tradizionale. Il nostro è un servizio per la comunità, ma è difficile continuare in questo modo. Stiamo valutando – conclude il presidente Faib – di spegnere le luci dei nostri impianti durante la notte”.

Per far fronte al problema, e cercare di tamponare una situazione che potrebbe compromettere il futuro di molte piccole imprese del settore, la Faib si sta muovendo anche a livello nazionale per chiedere una riduzione del peso delle commissioni bancarie (e poter così migliorare il margine di guadagno dei benzinai sulle compagnie), un sostegno concreto da parte del Governo e, soprattutto, maggiore attenzione per un settore che sta vivendo un momento davvero difficile.

 

 

 

 

 

 

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