Teleriscaldamento: a Brescia primato nazionale

La volumetria degli edifici allacciati ha raggiunto e superato quota 42 milioni di m3. Cooperto il fabisogno del 70% della città con 650 km di tubi.

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    (red.) Primato nazionale per il teleriscaldamento di A2A a Brescia, che venne sperimentato per la prima volta 44 anni fa in un quartiere di nuova costruzione – Brescia 2 – per poi estendersi a larga parte della città.
    Oggi, la volumetria degli edifici allacciati ha raggiunto e superato quota 42 milioni di m3, conferendo a Brescia, con oltre 200 m3 di volume riscaldato per abitante, la leadership nazionale della diffusione del teleriscaldamento, che con un’estensione complessiva di oltre 650 km di doppia tubazione copre il fabbisogno del 70% della città.
    I primi passi ufficiali furono mossi nel 1971 dal Comune di Brescia, con un proprio atto formale di indirizzo all’allora Asm, mentre il progetto divenne operativo l’anno successivo. La lungimiranza delle scelte, unita alla positiva accoglienza da parte della cittadinanza, favorì nel corso degli anni un veloce sviluppo del sistema, reso possibile dapprima attraverso i potenziamenti della centrale Lamarmora e successivamente con l’entrata in funzione del termovalorizzatore.

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