Le scuole bresciane puntano sulle rinnovabili
La Provincia sta mettendo in campo una serie di progetti per risparmiare, senza dimenticare l'ambiente. Al Calini, ma anche all'Abba, al Tartaglia e all'Olivieri.
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(c.p.) Tra tagli alla scuola e riduzione dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali è inevitabile trovare soluzioni che consentano di risparmiare con un occhio anche alla sostenibilità ambientale.
L’assessorato all’Edilizia scolastica della Provincia di Brescia da tempo si sta dedicando alle energie rinnovabili. Nella scorsa primavera, precisamente dal 9 marzo, sul tetto del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Brescia, è entrato in funzione un impianto fotovoltaico in grado non solo di garantire il fabbisogno elettrico della scuola ma anche di immettere nella rete nazionale parecchi kilowatt ora di energia.
“Si tratta di uno spazio suddiviso in due campi con una potenza installata ciascuno di 96.60 Kwp, uno in regime di scambio sul posto ed uno di ritiro dedicato che dall’inizio della sua attività alla fine di settembre ha permesso alla scuola di consumare istantaneamente e gratuitamente 40.391 kwh, producendo e vendendo 74.935 Kwh in ritiro dedicato”, ha spiegato l’ingegnere Carlo Lazzaroni direttore del settore Edilizia scolastica della Provincia di Brescia.
Secondo i dati costantemente aggiornati sul sito della provincia l’impianto ha fino ad ora prodotto Kw 9.284,81 di energia consentendo un risparmio quantificabile in 1.578,40 euro. Ma non è il solo aspetto positivo. Sono infatti state immessi in atmosfera ben 5.063,03 chilogrammi di CO2 in meno. E l’intervento è stato a costo zero per l’amministazione provinciale.
“L’intera spesa, 800mila euro, è stata a crico del consorzio Garda Uno, che gestisce l’impianto”, ha ricordato l’assessore all’Edilizia scolastica, Giorgio Prandelli. La Provincia guarda però avanti. In cantiere, al momento la Giunta ha approvato il piano di fattibilità, c’è anche un impianto di cogenerazione da installare nel corpo didattico degli istituti Abba, Tartaglia e Olivieri. “L’opera consentirà la produzione ed il consumo contemporaneo di diverse forme di energia secondaria (energia elettrica e/o meccanica ed energia termica), partendo da un’unica fonte, in questo caso il metano”, ha spiegato l’ingegner Giampaolo Perini nel presentare il progetto.
“L’investimento sarà di 350mila euro ammortizzabile in 5 anni e mezzo”, ha proseguito Perini, “ora è fondamentale trovare un gestore che si faccia carico della realizzazione dell’impianto. Il risparmio previsto? Oltre 102mila euro per l’energia elettrica e di 90mila euro per quella termica a fronte di una spesa annua, tra combustibile e manutenzione, di poco superiore ai 105mila euro”.
Fotovoltaico, cogeneratore e perchè no energia idroelettrica. Pronto a partire anche la realizzazione di una piccola centrale idroelettrica nell’istituto Don Milani di Montichiari. Nel 2007 Provincia e consorzio del medio Chiese hanno sottoscritto una convenzione che per cause burocratiche fino allo scorso mese non poteva entrare in vigore, ha ricordato l’ingegnere Carlo Lazzaroni. I costi sono logicamente lievitati: dai 120mila euro iniziali si è arrivati ad un preventivo di 200mila euro. “Un extra costo che verrà coperto negli anni grazie agli incentivi”, ha precisato Lazzaroni, “dopo i 15 anni di gestione del consorzio del medio Chiese, tutto, compresi i guadagni, andrà direttamente alla scuola”.
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