Edison, a Brescia piace l’accordo con Edf

Positive le prime impressioni della Loggia, azionista di A2A, sull'accordo raggiunto con il colosso energetico francese per il riassetto di Foro Buonaparte.

(red.) Sono positive le prime impressioni a Brescia, comune azionista di A2A sull’accordo raggiunto nella notte di giovedì con i francesi di Edf per il riassetto di Edison.
”Per ora posso solo dire che il giudizio è positivo”, ha commentato l’assessore al Bilancio Fausto ‘Tommy’ Di Mezza. “Dopo i consigli di mercoledì”, ha aggiunto, “faremo il punto della situazione con il sindaco”.
Lunedì sera la trattativa tra la società di Foro Buonaparte e il colosso energetico francese ha mosso il primo passo formale: il Consiglio di Gestione della multiutility lombarda, di cui il comune di Brescia e Milano detengono la maggioranza, ha approvato all’unanimità il piano di riassetto della società di Foro Bonaparte.
Edf e Delmi si danno un mese di tempo per trasformare l’intesa raggiunta a Parigi giovedì scorso in un accordo puntuale sulla ‘nuova governance’ di Edison e per dettagliare le contropartite che andranno agli italiani nell’ambito riassetto del gruppo elettrico. Così il patto di sindacato, in scadenza lunedì, è stato prolungato fino al prossimo 30 novembre.
Lunedì  si è riunito il Consiglio di Gestione di A2A, il più importante degli azionisti di Delmi, che ha approvato l’intesa di Parigi. ”Il consiglio ha deliberato all’unanimità, tutto è filato liscio anche se c’è ancora della strada da fare”, ha detto Zuccoli al termine di una riunione durata oltre due ore.
”Considero la cornice dell’accordo molto positiva per due ragioni: da un lato”, ha spiegato, “per la grande apertura sull’eolico e dall’altra per l’accordo con Iren (altro azionista di Delmi, ndr) senza il quale non ci sarebbe stato nessun accordo con Edf”.
Riguardo al primo punto, Delmi potrà scambiare parte delle sue azioni Edison con 250 megawatt di impianti eolici di Edens, la controllata di Foro Buonaparte nelle rinnovabili. Per quanto riguarda Iren, con cui A2A creerà una joint-venture in cui confluiranno gli impianti idrolettrici di Edipower che Edf cederà agli italiani, Zuccoli ha detto che l’accordo ”è la conferma che siamo collegati. Se sono rose fioriranno”. Un’allusione al ‘sogno’ di dare vita a una ‘Rwe italiana’, una grande multiutility in cui confluiscano tutte le ex municipalizzate del Nord e del Centro Italia.
Nel prossimo mese italiani e francesi lavoreranno così alla governance di Edison. La presidenza resterà a Delmi ma ci sarà da mettere a punto anche quel patto di sindacato che dovrà garantire agli italiani il controllo su una la gestione d’ora in avanti prerogativa esclusiva dei francesi. Delmi, che continuerà a detenere la partecipazione del 30% di Edison, ha tutto l’interesse a che la società venga valorizzata.
Edf ha comunque garantito agli italiani un’opzione di vendita sull’intera quota: il 75% potrà essere ceduto a Edf al ‘fair market value’, cioè sulla base delle valutazioni di un soggetto terzo indipendente, tra tre anni se il titolo Edison manterrà condizioni di bassa liquidità simili a quelle attuali. Di questo 75% una parte potrà essere scambiata con impianti eolici. Il restante 25% potrà essere venduto ai francesi sulla base di un multiplo dell’Ebitda riferito al settore. Nel caso in cui il flottante di Edison aumentasse in misura considerevole l’opzione si ridurrà al 25% (7,5% del capitale di Edison), ferma restando la possibilità di ottenere asset eolici.
Dal punto di vista industriale, A2A conferma da una parte il break up di Edipower che prevede la destinazione dei due impianti più pregianti, gli idroelettrici di Mese e Udine, alla joint venture A2A-Iren mentre i restanti sette impianti della ex genco, i termoelettrici e l’idro ad acqua fluente di Tusciano, andranno a Edison.
Inoltre ci sarà “l’acquisizione da parte di Edf del 100% di proprietaà di A2A della società che detiene l’impianto a gas di Gissi, che verrà successivamente integrato in Edison”; “un’opzione call in favore di Delmi su 250 MW di asset eolici di Edison al fair value, esercitabile a tre anni e pagabile in azioni Edison valutate a fair value”; “un’opzione call esercitabile ad un anno in favore di Delmi (o soggetti da essa designati) sulle quote di minoranza detenute da Edison delle società proprietarie degli impianti idroelettrici nelle province di Trento e Bolzano; “un’opzione call esercitabile a tre anni in favore di Edf sulla partecipazione, pari al 50%, detenuta da A2A nella società che detiene l’impianto CCGT di Scandale”. Infine c’è la “disponibilità di A2A a negoziare contratti di approvvigionamento di gas con Edison al fine di creare sinergie tra le due realtà industriali.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.