Castelletti e Manzoni, “La nostra rigenerazione urbana è anche culturale”

I due candidati hanno presentato la loro idea di città. E' necessario progettare un’identità forte per i quartieri costruiti negli anni del boom economico, come si sta facendo oggi con la zona attorno a via Sostegno.

Brescia. La candidata sindaco Laura Castelletti e Federico Manzoni, candidato vicesindaco, hanno tenuto questo sabato una conferenza stampa sulla loro visione di città, non a caso al nuovo sbarco ferroviario di via Sostegno dovei due candidati si sono presentati con un tandem rosso, “metafora dell’impegno e della stessa direzione verso la quale Laura e io stiamo pedalando insieme” ha affermato Manzoni.
“Le zone intorno alla stazione ferroviaria”, ha detto Laura Castelletti, “sono, in ogni città, complesse da gestire. Questi quartieri rischiano di non avere un’identità, perché la stazione e il traffico di persone diventano la nota più caratterizzante del loro tessuto urbano. Noi in questi anni abbiamo fatto una scelta diversa, la stazione è anche un quartiere per chi sceglie di restare. Attraverso la rigenerazione degli spazi interni ed esterni al perimetro ferroviario, grazie agli investimenti e all’inserimento di funzioni nel tessuto urbano, anche in questo quartiere sta emergendo la trama di una nuova identità. La zona della stazione di Brescia non è un non luogo, ma un luogo da vivere non solo quando si deve prendere un treno e in futuro questa caratteristica si accentuerà”.
“Questo è un luogo emblematico”, ha aggiunto Manzoni: “Qui dieci anni fa la situazione era di oggettivo degrado, quello che era il retro della stazione è stata trasformata nella porta sud. Sono tanti i progetti in cantiere: un albergo, segno del fatto che i privati hanno deciso di reinvestire in questa zona e segno ancora della maggiore attrattività della nostra città, il sottopasso ferroviario che si collegherà a sud, il passaggio del tram che ridisegnerà tutto lo spazio”.
“In questi anni il Comune di Brescia ha dato vita a un progetto di riassetto urbano estremamente difficile“, ha sottolineato Castelletti, “poiché gli spazi costruiti negli anni del boom economico, come questo, sono stati realizzati senza un chiaro disegno urbanistico e senza confronto. Abbiamo ricucito, collegato, abbiamo protetto e garantito sicurezza, attraverso un progetto di rigenerazione urbana che è stato anche culturale. Penso all’accademia Laba che ha sede proprio qui e che in questi anni, assieme all’accademia Santa Giulia, al conservatorio, alle scuole di alta formazione professionale e agli atenei, ha contribuito alla rigenerazione della nostra città, mettendo in circolo le energie e le idee di tanti giovani. O ancora alla nuova sede di A2a, che sorgerà qui a due passi, e che ospiterà anche un auditorium per mille persone, di cui Brescia ha davvero bisogno. A giugno, poi, verrà inaugurato in via privata de Vitalis il “Centro Culturale Mita”, sede operativa della Fondazione Tassara. Una struttura che restituirà alla città quest’area riqualificata e anche una piazzetta disponibile per eventi pubblici”.

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