Giù l’affluenza nel bresciano: 1 su 3 ha disertato le urne

Ha votato il 63,5% degli aventi diritto, l'8,3% in meno rispetto a cinque anni fa. E prevale la continuità: 12 sindaci su 14 sono stati riconfermati.

(red.) Amministrative nel bresciano chiuse, risultati consegnati alla storia e nuovi (o riconfermati) sindaci al lavoro per le comunità.

Una tornata elettorale che è stata, sia nelle piccole realtà locali sia sulla vasta scala delle grandi città capoluogo italiane in cui si è votato (Roma, Milano, Bologna, Napoli, Torino, Trieste) e negli altri capoluoghi di provincia, segnata soprattutto dall’astensionismo.

Per quanto riguarda il bresciano (si votava in 26 comuni), poi, c’è da sottolineare la scelta della continuità politica per molte realtà comunali, basti pensare che ben 12 candidati alla fascia tricolore su 14 sono stati riconfermati alla guida dell’amministrazione per la quale si sono presentati.

Il dato più rilevante, che si allinea al dato nazionale è quello dell’alta percentuale di astenuti al voto. Un bresciano su tre ha infatti disertato le urne: erano 104.177 gli iscritti alle liste elettorali, ma di questi solo il 63,45% ha infilato la tessera nell’urna. In sei casi solamente l’affluenza ha toccato o superato il 70%.

A Polpenazze del Garda dove a presentarsi era una sola lista, con la candidata sindaco Maria Rosa Avanzini, la percentuale dei votanti è stata del 47,8%, sufficiente a raggiungere il quorum del 40% necessario per validare il risultato, ma significativa della “disaffezione” dei cittadini alle urne. Sempre in questa tornata elettorale, nel paese gardesano sono state numerose sia le schede nulle sia le le bianche. 

A Cazzago San Martino e Rodengo Saiano, entrambi comuni commissariati, il centrodestra ha dovuto cedere il passo: Fabrizio Scuri ha vinto con una coalizione di centrosinistra e Rosa Vitale, nuovo primo cittadino di Rodengo, ha battuto la concorrenza con una lista civica trasversale.

Una tendenza registrata anche a Bagnolo Mella e a Montirone dove, nel primo caso, Pietro Sturla (FdI) ha vinto per una manciata di schede (32 i voti di differenza e 39,91% di voti)) sul candidato di centrosinistra Ermelina Ravelli (39,41%). Netto stacco con il rappresentante di Lega-Fdi,  Eleonora Rossini, che si è fermata al 20, 68%.

Riconfermata a Castel Mella la leadership della coalizione di centrodestra con Giorgio Guarneri che ha saccheggiato le urne portando  a casa il 77,7% delle preferenze, e proseguendo così il lavoro di sindaco.  Al centrodestra anche Flero, Torbole Casaglia, Pontoglio, Gambara, Azzano Mella, Artogne.

Il centrosinistra si riconferma a Nave, Collebeato e Moniga.

Per quanto riguarda, invece, i virtuosi delle urne, l’affluenza più importante si è registrata a Losine (76,5%), Anfo (75,3%), Artogne (74,5%), Incudine (74,4%), Pian Camuno (71,3%), Azzano (70%).

Un risultato amministrativo che spingerà tutti i partiti a fare conti e riflessioni a livello nazionale. A partire dal crollo dell’affluenza che si attesta al 54,69% segnando un record negativo: in pratica un elettore su due, in Italia, non si è recato alle urne con il risultato peggiore di sempre a Milano e Torino.

A pagare la fuga dalle urne sembra il centrodestra, come ha ammesso il leader della Lega Matteo Salvini, a spoglio appena cominciato: “La maggior parte non ha votato. E’ per me e tutti un’autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private”.

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