“Non voto” è prima sulla scheda

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    broletto4.jpgGli abolizionisti seguiti da Peli e Quadrini. Molgora nono. Ultimo Botticini.

    (red.) Quando il caso ci mette lo zampino a volte fa scherzi incredibili. Pensate, i primo simbolo che i bresciani troveranno sulla scheda elettorale per le elezioni provinciali del 6 e 7 giugno sarà proprio quello della lista che vuole cancellare gli enti Provincia. Lo ha decretato il sorteggio effettuato martedì pomeriggio al Palagiustizia, dalla commissione elettorale presieduta da Mario Sannite
    La posizione più ambita, quella che secondo gli esperti potrebbe garantire una manciata di voti in più perché in testa all'elenco, andrà quindi al non candidato
    Andrea Bartoli con la sua formazione Amo l'Italia. Non voto la provincia. Subito dopo Diego Peli (Pd e Sinistra per la Provincia di Brescia), seguito al terzo posto da Gianmarco Quadrini (Liberaldemocratici, Laura Castelletti, Udc).
    L'ultimo posto, l'undicesimo, anche quello abbastanza ambito, è andato a 
    Vanni Botticini (Rifondazione-Comunisti italiani). Dal quarto al decimo posto via via tutti gli altri candidati: Giulio Arrighini (Lega Padana Lombardia e Movimento per le Autonomie), Roberto Fornili (Lega Lombardo Veneta), Elidio De Paoli (Lega lumbarda alpina, Pensionati uniti lavoratori precari e Lista Civica), Paolo Zattoni (Forza nuova), Giampiero De Toni (Italia dei Valori),  Daniele Molgora (Pensionati, Lega Nord, Alleanza di centro, Popolo della libertà, Democrazia cristiana), Cesare Galli (Bresciani liberi).
    La lista Province Autonome, legata al candidato bergamasco Claudio Angelo Allodi è stata ricusata per numerosi vizi formali. La Lega pensionati e la Lega per l'autonomia alleanza lombarda di Elidio De Paoli hanno dovuto modificare i nomi rispetivamente in Pensionati uniti lavoratori precari e Lega lumbarda alpina. Anche la Democrazia Cristiana dovrà cambiare il proprio simbolo, confondibile con quello dell'Udc.

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