Export, Guidesi: “Ottimi risultati ma la geo-polita limita il nostro potenziale”

Milano. Le imprese lombarde sono riuscite a mantenere buoni livelli di export anche nel primo trimestre 2022, nonostante i problemi riscontrati sul lato delle forniture e dei prezzi di materie prime ed energia. La domanda estera ha mostrato alcuni segnali di rallentamento, senza però impedire all’export lombardo di crescere ancora (+4,9% rispetto allo scorso trimestre) esportando merci per un valore di 38,4 miliardi di euro. Il confronto con il primo trimestre del 2021 è ampiamente positivo (+26,3%) e migliore del risultato italiano (+22,9%); il contributo lombardo alla crescita dell’export nazionale è determinante e raggiunge ben 6,2 punti percentuali.

L’analisi dell’andamento delle quantità scambiate conferma il quadro positivo, con un incremento tendenziale del 22,2%.

 

ASSESSORE GUIDESI: “Ottimi risultati anche nel primo trimestre 2022, segno che le aziende lombarde hanno un ottimo posizionamento sui mercati internazionali grazie alla qualità dei prodotti e all’offerta di servizi personalizzati per i clienti esteri. Sono altresì convinto che a medio-lungo termine saremo in grado ulteriormente di migliorarci se presenteremo alle aziende lombarde, che ancora non esportano, strumenti di formazione e accompagnamento all’internazionalizzazione. Questo evidentemente al netto di tutti quei fattori economici e geopolitici che continuano a limitare il nostro potenziale perché imprevedibili e globali”, ha affermato l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.

 

GIAN DOMENICO AURICCHIO (PRESIDENTE UNIONCAMERE LOMBARDIA) – “Le imprese lombarde continuano a mostrare una incredibile capacità di adattarsi alle condizioni economiche in continua evoluzione: nonostante fattori negativi esogeni vecchi e nuovi – in particolare le crisi geopolitiche – la locomotiva lombarda continua a procedere – ha commentato aprendo i lavori del 23° meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all’Estero il Presidente di Unioncamere Lombardia e di Assocamerestero Gian Domenico Auricchio –. Gli ordini acquisiti sino ad ora hanno sostenuto i livelli produttivi e i flussi di merci verso l’estero, anche se da soli questi dati non bastano a darci un quadro completamente positivo per le incognite su costi e prezzi”.

 

SETTORI – Il comparto legato ai metalli di base e prodotti in metallo rimane il principale motore della crescita dell’export lombardo (+39,2% tendenziale) con effetti positivi sulla performance della maggior parte delle province. Incrementi tendenziali a due cifre si registrano anche per il valore dell’export delle restanti categorie di prodotto ad eccezione dei macchinari e apparecchi che si fermano al +6,2%, contribuendo comunque significativamente alla crescita complessiva.

 

MERCATI DI DESTINAZIONE – I flussi verso la maggior parte dei principali paesi di destinazione delle merci lombarde registrano incrementi tendenziali a due cifre. Questo permette di ottenere ottimi risultati verso tutte le aree geografiche di destinazione delle merci lombarde, in primis verso i paesi dell’Unione europea a 27 (+26%), l’America settentrionale (+37,5%) e i Paesi europei non UE (+16,7%) che apportano i maggiori contributi positivi alla crescita complessiva. Mantengono un peso determinante i flussi verso la Germania (+30,3%), la Spagna (+28,2%) e la Francia (+19,3%). Svizzera (+20,6%), Regno Unito (+19%) e Turchia (+18,1%) sono i più importanti tra i Paesi europei non UE27, seguiti dalla Russia con un risultato negativo per questo trimestre (-5,6%). L’impatto della crisi Russo-Ucraina non è pienamente riflesso in questi dati sia perché le sanzioni sono entrate in vigore nel corso del trimestre sia perché vi erano già provvedimenti restrittivi sulla Federazione Russa. Asia orientale a tre velocità, con Cina in crescita moderata (+9,9%) e Hong-Kong in flessione (-7,9%). Giappone (+26,5%) e Corea del sud (+20,3%) in forte crescita.

 

EXPORT, ANDAMENTO PROVINCIALE – L’incremento a due cifre interessa tutte le provincie lombarde che mostrano differenze sostanziali in base alle tipologie di prodotto più esportate, fattore che influisce sui risultati complessivi. L’export di metalli di base e prodotti in metallo è determinante per le provincie di Brescia (+45%), Cremona (+52%), Lecco (+37%), Mantova (+45%), Sondrio (+48%) e Bergamo (+33%). Le sostanze e prodotti chimici rivestono particolare importanza per il risultato di Bergamo (+30%) e Pavia (+56%). I prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori danno il maggior contributo positivo alle esportazioni di Como (+41%), Milano (+38%) e Varese (+55%). Per Varese un forte contributo positivo proviene anche dai mezzi di trasporto (+75%). Lodi rimane specializzata nell’export di computer e apparecchiature elettroniche, che registrano un incremento dell’export del 46%. Infine, la provincia di Monza e Brianza deve il risultato positivo principalmente all’export di articoli farmaceutici in fortissima crescita (+111%).

 

IMPORT E SALDO DELLA BILANCIA COMMERCIALE – Il valore delle importazioni cresce del 12,6% congiunturale, più intensamente rispetto a quanto registrato dalle esportazioni (+4,9%), superando i 46 miliardi di euro. Queste dinamiche degli scambi con l’estero determinano il peggioramento del deficit commerciale regionale che, rispetto allo scorso trimestre, raggiunge i 7,9 miliardi di euro.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.