Il centrodestra: “Va fermato l’accordo A2A-Ardian: troppi punti oscuri”

Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia bresciane si domandano se veramente la partnership sulle energie rinnovabili tra la multiutility e i francesi sia così strategica. E chiedono al sindaco Del Bono l'intervento degli azionisti di maggioranza.

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(red.) Il nuovo accordo tra A2A e Ardian, la società d’investimento francese con la quale la multiutility bresciano-milanese sta per costituire una partnership da 4,5 miliardi sulle energie rinnovabili, non piace al centrodestra bresciano che lancia un appello ai membri del consiglio d’amministrazione perché nella riunione del 17 marzo votino contro e affossino una operazione considerata “sempre di più di carattere finanziario e meno che mai di carattere industriale”. E’ prevista la nascita di una nuova società (55% A2A, 45% Ardian) in cui finirebbero i clienti e gli asset energetici di A2A e nella quale i francesi verserebbero 1,5 miliardi di capitale lasciando agli italiani il controllo della gestione.
Nella nuova società la multiutility conferirebbe anche le partecipazioni acquisite dai francesi in parchi eolici e fotovoltaici per oltre 400 milioni di euro, ma non le centrali idroelettriche che resterebbero in capo ad A2A.
Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si chiedono quale possa essere “l’apporto alla transizione ecologica di questa manovra, se vengono acquisiti asset già esistenti dal lontano 2011, mentre il governo lavora per facilitare la costruzione di nuovi impianti”. Si chiedono inoltre come una società d’investimenti che amministra capitali per circa 120 miliardi di euro possa accettare di lasciare veramente agli italiani il bastone del comando e si domandano se non sarebbe più conveniente per la multiutility procedere da sola nello sviluppo delle rinnovabili, anche per non “regalare” la metà degli utili ai francesi, con un potenziale rischio per i dividendi, così importanti per i bilanci dei comuni che controllano A2A.
Ma i dubbi sono di vario genere, compreso quello sui “motivi per cui l’uomo chiave dell’intera operazione, il direttore finanziario di A2A, Andrea Crenna, ha rassegnato le sue dimissioni” e in aprile lascerà l’azienda. Inoltre viene rilanciata la notizia del Fatto Quotidiano su “un potenziale conflitto d’interessi provocato dal ruolo di senior advisor che Marco Patuano, presidente di A2A, ricopre in Nomura, la banca d’investimenti che rappresenta Ardian”. Insomma, secondo il centrodestra “l’operazione va rivista e approfondita”.
Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono al sindaco di Brescia Emilio Del Bono (il comune cittadino è il maggiore azionista di A2A insieme con quello di Milano) di non nascondersi dietro l’autonomia decisionale del management guidato da Renato Mazzoncini, ma di assumersi le responsabilità di orientamento delle decisioni che spettano all’azionista di maggioranza di una grande azienda impegnata in un’operazione così complessa e vincolante.

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