Bolllicine e Franciacorta nel Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore

Torna in edicola venerdì 18 settembre. Un focus sull'enologia bresciana nel report del quotidiano tra vendemmia e futuro.

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    (red.) Torna in edicola venerdì 18 settembre il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore, dedicato all’economia del territorio lombardo. Sulla prima pagina di questo numero la moda che torna a Milano e tutti i numeri del primato della regione nel settore.
    Se l’Italia è il punto di riferimento mondiale per la moda, la Lombardia lo è per il Paese: sia per la parte produttiva (tra imprese e addetti), sia perché Milano è da sempre una delle capitali del fashion system globale. Se la filiera del tessile-moda-abbigliamento vale oltre ­90 miliardi e dà lavoro, solo direttamente, a circa 600mila persone, di questi una parte importante è in Lombardia, spiega il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore. La Lombardia conta poco meno di ­90mila addetti nel tessile, nell’abbigliamento, nella maglieria, nella pelletteria e nelle calzature, un quinto circa del totale nazionale italiano. A questi andrebbero poi aggiunti tutti gli occupati che lavorano in filiera, dai grossisti ai trasportatori, dai designer ai negozianti, e più in generale tutte le attività di servizi dedicati al settore.
    Nell’analisi curata per Il Sole 24 Ore dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emerge in particolare l’alta competitività della Lombardia sui mercati esteri: è la prima regione italiana per valori esportati nella moda, seguita dalla Toscana e dal Veneto. Nel 2019­ le esportazioni lombarde hanno superato quota 14 miliardi di euro, pari a un quarto del totale complessivamente esportato dall’Italia.
    Nel confronto con i valori toccati nel 2008, il progresso è stato pari al 37,6%, che significa quasi 4 miliardi di euro di export in più in undici anni. Gli Stati Uniti sono diventati il primo sbocco commerciale delle aree di specializzazione della moda lombarda: nel 2019­ il valore delle esportazioni ha raggiunto quota 1,44 miliardi, superando di slancio la Francia (dove l’export si è fermato poco sotto la soglia di 1,4 miliardi). Al terzo e quarto posto Cina e Hong Kong con valori più che triplicati rispetto al 2008.
    La leadership della Lombardia è confermata dai dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza e Lodile imprese della moda in Italia sono 218mila, 33mila delle quali si trovano in Lombardia, prima regione, seguita dalla Campania con 32mila e dalla Toscana con 27mila. Se Napoli è la prima provincia con quasi 21mila aziende, Milano è terza con 13mila imprese ma eccelle nel design con oltre 2mila attività specializzate.
    Analogo primato per l’occupazione: la moda impiega 875mila addetti in Italia (compreso parte dell’indotto), 201mila dei quali in Lombardia­98mila solo a Milano, prima in Italia davanti a Napoli e Firenze.

    Per quanto riguarda la Sanità della Lombardia, il Rapporto del Sole 24 Ore dà spazio a una delle eccellenze lombarde: il San Gerardo di Monza, ospedale che sperimenterà tra un mese il vaccino anti Covid. Viene definita orgogliosamente la “rete del sistema Monza”, ed è costituita dalla forte integrazione tra l’Ospedale San Gerardo di Monza e l’Università di Milano Bicocca. E ora, con il contributo di due aziende innovative – la laziale Takis e la brianzola Rottapharm – si prepara a sperimentare uno dei due vaccini italiani al 100% per cento. «Non è un caso che la sperimentazione di fase 1 per testare il vaccino anti-Covid venga condotta nel centro di ricerca della Asst di Monza – sottolinea il direttore generale Mario Alparone al Rapporto Lombardia – Il nostro centro di Fase 1 è infatti uno dei pochissimi che può condurre test su volontari in Italia (sono 11 in totale, ndr) e uno dei tre centri che si trovano in un ospedale pubblico». E la risposta sull’arruolamento dei volontari è andata oltre le aspettative: in poco più di un mese si sono già candidate 1.023 persone: per la fase 1 ne bastano 80. Di queste solo una minoranza hanno avuto un lutto in famiglia per Covid, per la maggior parte la motivazione è quella di “voler fare la propria parte”.

    Sul fronte dell’industria, non per tutti il lockdown ha causato difficoltà economiche. E’ il caso di Technoprobe, impresa lecchese produttrice di schede che testano i chip, ha registrato ordini in corsa, ricavi in progressione a doppia cifra, una nuova tornata di investimenti e assunzioni. Un investimento pari a 30 milioni è stato destinato a un nuovo stabilimento ad Agrate Brianza.
    Neanche per il competence center del Politecnico in Bovisa l’agenda si è fermata: sono stati ultimati i lavori e selezionati i progetti tramite un bando che è andato oltre le previsioni: 71 le domande, da cui sono stati selezionati 20 progetti che partiranno a novembre. A breve – racconta il Rapporto Lombardia – le aziende potranno entrare fisicamente nel centro.

    Dello stesso tenore anche il report su Mind, la città della scienza alle porte di Milano che sorge nella ex area Expo: gru e cantieri non si sono fermati per realizzare il nuovo polo tecno-scientifico. Human Technopole prosegue nell’ingaggio degli scienziati, Lendlease in quello dei privati, Arexpo sigla accordi con università all’estero.

    Sul fronte dei trasporti, il Rapporto Lombardia in edicola con Il Sole 24 Ore venerdì 18 settembre dedica un focus all’aggregazione Ferrovie Nord Milano e Serravalle che apre nuovi scenari in Lombardia. Prende così forma una realtà unica nel suo genere – esiste solo il precedente di Anas nel gruppo Ferrovie Italiane – capace di integrare in maniera forte la mobilità su ferro a quella su strada, sfruttando il digitale per creare sinergie per il sistema dei trasporti. Un gruppo che genererà valore anche per gli azionisti, con la capacità potenziale di distribuire 60-70 milioni l’anno di dividendi. L’obiettivo di Fnm è rilevare anche il 4% in mano alla Camera di commercio e salire al 100% del capitale in modo da ottenere il rinnovo diretto della concessione senza gara, andando ben oltre il 2028, conseguendo così un ulteriore significativo incremento di valore.

    Infine lo stato della vendemmia in Franciacorta. Le stime di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini attribuiscono all’intera regione una crescita produttiva 2020 del 10% circa con un volume di oltre 1,4 milioni di ettolitri e ottime premesse sotto il profilo qualitativo. Attese che sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello della qualità sono condivise in Franciacorta, la Docg che ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia sia sotto il profilo delle vite umane che sotto quello economico.
    Sul piano del mercato a pesare è stata soprattutto la serrata dei ristoranti in Italia e all’estero perché lo spumante metodo classico bresciano è commercializzato con percentuali superiori al 70% proprio nel canale horeca. Ma a differenza di altre denominazioni i produttori della Franciacorta non guardano con preoccupazione alla crescita produttiva, perché non hanno riscontrato problemi di giacenze. Già nel corso dei mesi estivi sono stati registrati segnali di risveglio del mercato: è andato molto bene l’enoturismo.

    E uno sguardo al terzo settore che, si legge sulle pagine del Rapporto Lombardia in edicola venerdì 18 novembre, ha avviato importanti trasformazioni, convergendo verso modelli più imprenditoriali, anche grazie alla spinta della riforma varata nel 2016 e che estende il campo d’azione dell’impresa sociale (sino alla possibilità di una redistribuzione degli utili, seppure limitata). La pandemia, soprattutto per i settori più colpiti come quello dei servizi nelle scuole e i socio-sanitari accreditati, sta rendendo la trasformazione quasi obbligata.

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