Bozzoli, fonderia riprende a lavorare

L'azienda era rimasta chiusa per sei mesi dopo l'inchiesta sulla scomparsa. Acceso il primo forno. Stipendi saranno saldati tra aprile e maggio.

Bozzoli(red.) I tredici operai della fonderia Bozzoli di Marcheno, nel bresciano, possono tirare un sospiro di sollievo. Dopo l’accensione del primo forno, quello più piccolo e meno potente, nei giorni successivi a venerdì 14 aprile, in base agli ordini, saranno accesi anche gli altri due. Intanto, all’inizio della settimana alcuni lavoratori hanno raggiunto la sede di via Gitti per svolgere opere di pulizia, in attesa dell’attività produttiva. La sensazione, quindi, è che l’azienda stia tornando lentamente alla normalità dopo sei mesi di chiusura, da ottobre, a causa della misteriosa scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli. Giovedì 14 al Broletto si è svolto un altro incontro tra la Fim Cisl e la Provincia nell’ambito di un tavolo tecnico che era stato convocato per affrontare le sorti degli operai. Dalla riunione è emerso come il forno più piccolo sia stato acceso, anche se ci vorranno alcuni giorni per arrivare alla temperatura giusta.
Gli altri due macchinari, più potenti e finiti anche loro sotto indagine, saranno riavviati. I rapporti tra la proprietà dell’azienda guidata da Adelio Bozzoli e le banche si sono sistemati e anche i conti correnti degli operai, a vuoto di stipendi da sei mesi, possono tornare a riempirsi. Dalla fonderia, infatti, sono usciti 2 mila euro di cassa integrazione anticipata per tutti rispetto al totale dei sei mesi che sarà pagato tra aprile e maggio. La ripresa produttiva, quindi, è vicina, mentre l’azienda deciderà quale forma societaria acquisire in seguito alla scomparsa del codatore di Adelio. Il tavolo in Provincia si è quindi sciolto, mentre la palla è passata al rapporto tra azienda e sindacati. Resta l’inchiesta giudiziaria con quattro indagati per omicidio volontario e distruzione di cadavere.

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