La “nuova” Caffaro, legata a Todisco e che sta usando la sede prima dipendente della società fallita nel 2009, è chiamata infatti a pompare l’acqua della falda per non farla arrivare ai terreni inquinati da Pcb. Perché la chiusura in anticipo? Todisco aveva manifestato la volontà di restare a Brescia a fronte di sconti sulle utenze elettriche. Ma dall’altra parte, palazzo Loggia aveva rilanciato sui costi per coprire il pompaggio dell’acqua. La presunta difficile mediazione avrebbe portato il gruppo ad abbandonare l’attività. Lasciando 55 addetti senza lavoro e con una pratica ambientale in sospeso.
Chiude la Caffaro. 55 senza lavoro
Nota dell'azienda ai sindacati a Brescia. Ha chiesto di disdire l'affitto a marzo, in anticipo di un anno. Problema anche per l'inquinamento.