Nk Ceto, presidio e nuovi incontri

I lavoratori giovedì 3 hanno anche diffuso volantini tra le auto di passaggio. Verso una serie di riunioni tra proprietà, sindacati e istituzioni.

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Nk Ceto(red.) Nel pomeriggio di giovedì 3 dicembre si è svolto un presidio davanti ai cancelli della Nk di Ceto, nel bresciano, per opera dei 72 lavoratori che stanno perdendo il posto. L’azienda guidata da Paolo Archetti ha comunicato ai dipendenti la chiusura definitiva, in una data ancora da stabilire. La causa sarebbe il calo della produzione e i costi parsi eccessivi dopo che il Cotonificio bergamasco Albini, unico committente dell’azienda camuna, ha deciso di interrompere il rapporto di collaborazione per un tipo di prodotto che il mercato non riterrebbe più di interesse. “Vogliamo lavorare” è lo slogan lanciato giovedì dai dipendenti che hanno fermato anche gli automobilisti di passaggio davanti alla fabbrica per consegnare volantini e sensibilizzarli sulla situazione. Gli addetti attaccano anche le istituzioni e la politica locale, rei, secondo loro, di non impegnarsi abbastanza.
Dopo il presidio di giovedì, si aspetta prima di programma altre iniziative. Lunedì 7 dicembre in Aib o alla sede della Nk a Capriolo ci sarà un incontro tra i sindacati e la proprietà per discutere della vertenza. Venerdì 11 è previsto un tavolo istituzionale convocato dal presidente della Comunità montana della Valcamonica Oliviero Valzelli e il 14 una nuova riunione tra le sigle sindacali e l’agenzia regionale per la formazione e il lavoro che si occupa di crisi. Il sindaco di Ceto Marina Lanzetti ha annunciato di voler incontrare di nuovo il Cotonificio bergamasco per trovare una soluzione. Ma attualmente la certezza è che, non si sa quando, la Nk chiuderà i battenti lasciando a casa 72 famiglie.

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