A2A interessata agli asset italiani di E.On

In pole position anche il progetto di aggregazione lombarda con Linea Group, dove Cogeme è il maggior azionista.

(red.) Dopo l’approvazione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014, il presidente di A2A, Giovanni Valotti, ha voluto spiegare alla stampa, in una conference call, le strategie future dell’utility lombarda. Naturalmente uno degli obiettivi principali dell’azienda resta il territorio, e l’idea è sempre quella di fungere da polo aggregatore.
Valotti ha, infatti, incontrato alcuni sindaci azionisti di Linea Group, il cui maggiore azionista è Rovato, attraverso Cogeme, con i quali ha condiviso “l’apertura a valutare percorsi di sviluppo”. Percorsi, ha aggiunto, che A2A valuterà “con tutti” coloro che ci stanno. Per superare i campanilismi, Valotti promette ai potenziali alleati “una certa sovranità nelle decisioni sul territorio”, a partire da quelle sul livello dei servizi e sugli investimenti.
L’utility lombarda, inoltre, si è detta interessata a investimenti di respiro nazionale. “Abbiamo dichiarato interesse per il nucleo idro di Terni e abbiamo dichiarato interesse per il portafoglio clienti di E.On Italia”, ha confermato in conference call l’amministratore delegato, Luca Valerio Camerano, parlando della gara indetta dal gruppo tedesco sulle sue attività italiane, a cui guardano in molti, da Edison all’Enel, dalle multiutility alle società delle rinnovabili, fino a fondi e società di private equity.
Sul capitolo Epcg, utility montenegrina di cui A2A detiene il 41%, Valotti ha chiarito che se l’investimento non garantirà una redditività di un certo tipo, e se il governo Montenegrino non sarà in grado di dare una certezza sul quadro regolatorio, allora le quote verranno cedute

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