Trasferimenti, a Brescia sforbiciata del 70%

Secondo lo studio pubblicato da IlSole24Ore, la Leonessa tra le città più penalizzate dalla Spending review. Dal 2010 persi 32,2 milioni.

(red.) Lodi, Brescia e Lecco, tra i comuni capoluogo di provincia e venezia e Milano, tra le grandi città, sono i municipi “primatisti dei tagli” negli ultimi quattro anni, in base agli effetti delle manovre del Governo. Lo rivela un’indagine del Centro Studi Sintesi pubblicata da IlSole24Ore.
Tagli che, per Brescia, ammontano al 70%, ovvero ben 32,2 milioni sottratti al bilancio comunale.
Più “tartassata” di Brescia nella scure dei trasferimenti Stato-enti locali, secondo la graduatoria del quotidiano economico, c’è solo Lodi con il 72%. Ma, in generale, i più penalizzati sono i Comuni del Nord: Lecco, con il -69% degli introiti è infatti al terzo posto, seguita da Venezia (66%), Milano (63%) e Siena (62%).
La Capitale è a metà graduatoria con un taglio che negli anni è arrivato al 48%, mentre in fondo alla classifica ci sono Napoli e Palermo con, rispettivamente, sforbiciate ai fondi del 31% e 33%. Perchè questa differenza? Perchè al Sud  i Comuni, che hanno un gettito fiscale più povero, possono contare su maggiori trasferimenti.
Per quanto concenrne poi i tagli, calcolati pro capite, Brescia si risolleva un po’, piazzandosi alla 18esima posizione con 170,7 euro per abitante. Al primo posto  Roma (252,8 euro), Milano (251,8) e Venezia (245,9).
E in provincia? Ponte di Legno è uno dei Comuni maggiormente penalizzati con 288,5 euro di tagli pro capite, seguito da Limone (269) e Temù (216,7).
«Mentre si avvicinano i giorni della verità per la nuova spending review- scrive il quotidiano- diventa sempre più chiaro che il dazio del 3% chiesto ai ministeri non basterà a raccogliere i 20 miliardi necessari a coprire tutti i programmi, e una nuova richiesta ai Comuni si fa probabile». «Resta da capire- continua Il Sole24Ore-  quali criteri scenderanno in campo, ma i costi standard sono ancora lontani dalla definizione effettiva e i parametri utilizzati finora si sono rivelati incapaci di distinguere spese da sprechi».

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.