Ubi Banca, utile netto più che raddoppiato

Approvato il bilancio emestrale 2014: 106,2 milioni di euro, risultato raddoppiato rispetto ai 52,9 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso.

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(red.) Ubi Banca ha riportato un utile netto consolidato a 106,2 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 52,9 milioni dello stesso periodo del 2013.
L’utile consolidato al netto delle poste non ricorrenti è ammontato a 130,8 milioni di euro rispetto ai 52,2 milioni di un anno fa. Nel solo secondo trimestre l’utile netto consolidato è stato di 48,1 milioni, per effetto di aggravi fiscali una tantum, rispetto ai 58,1 milioni del primo trimestre (e ai 26,5 dell’anno scorso). Battute le attese degli analisti interpellati da Bloomberg che avevano previsto un risultato a 34,1 milioni. Invece l’utile consolidato al netto delle poste non ricorrenti è salito del 21,6% a 71,8 milioni rispetto ai 59 milioni del trimestre precedente e ai 33,2 del secondo trimestre del 2013.
Il primo semestre del 2014 ha evidenziato, da un lato, il buon andamento dei proventi operativi, saliti di circa 84 milioni rispetto al periodo gennaio-giugno 2013; in particolare, risultano in crescita  il margine d’interesse (+63,1 milioni), le commissioni nette (+7,4 milioni) e il risultato della finanza (+27,3 milioni).
Dall’altro lato, viene reiterato il successo dell’attenta gestione degli oneri operativi, che ha consentito, anche dopo 5 anni consecutivi di riduzione delle poste di costo, di contenere ulteriormente nella prima parte di quest’anno le spese strutturali di funzionamento rispetto all’analogo periodo del 2013 (-27,5 milioni).
Al netto delle poste non ricorrenti, sia negative che positive, gli oneri operativi del primo semestre 2014 mostrano una contrazione del 19,3% rispetto al primo semestre 2007.
Il primo semestre del 2014 è stato caratterizzato da un’importante riduzione dei nuovi flussi di crediti deteriorati: -38,1% rispetto al primo semestre 2013, e -39,7% rispetto al secondo semestre 2013. I crediti deteriorati netti risultano in calo dello 0,6% rispetto a dicembre 2013.
Infine, dal punto di vista economico, il semestre è stato penalizzato da effetti fiscali non ricorrenti sostenuti nel secondo trimestre dell’anno (in particolare la variazione dell’imposta sostitutiva sulla valutazione delle quote Banca d’Italia e l’effetto di adeguamento delle attività fiscali differite alla modificata aliquota IRAP, complessivamente pari a circa 24 milioni).

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