Borsa in crescita per i ricchi bresciani

Secondo la gradatoria di Milano Finanza sulle capitalizzazioni in Borsa, si piazzano in buona posizione la famiglia Rosani (Cembre), Saleri (Sabaf) e Lucchini.

(red.) In cima alla lista ci sono i “soliti noti”: Leonardo Del Vecchio, patron di luxottica, con un capitale in borsa di quotato di 15,2 miliardi di euro è il ‘paperone’ 2013 di Piazza Affari, segnando un incremento del 26% fra l’8 agosto 2012 e l’8 agosto scorso, che ha portato ad una rivalutazione del 40% delle quote.
Rientra tra i primi dieci Silvio Berlusconi, ma, «al secondo posto della classifica – spiega una nota – si conferma la coppia Miuccia Prada-Patrizio Bertelli la cui quota di controllo di Prada (quotata a Hong Kong) ha avuto un incremento del 27% a 14,5 miliardi. Sul terzo gradino del podio la famiglia Rocca (Tenaris, ndr) che l’anno scorso era al comando». L’ex premier è nella top 10, con un patrimonio quotato pari a 3,4 miliardi di euro «soprattutto per merito del volo in borsa di Mediaset (+120%) e di Mediolanum: il Cav. è sesto mentre un anno fa era 11esimo».
Questa la classifica sulle capitalizzazioni in Borsa elaborata da Mf-Milano Finanza e pubblicata sabato 17 agosto.
Nell’elenco dei più ricchi ci sono anche diversi imprenditori bresciani che, dopo la crisi, sembrano avere ricominciato a scalare la vetta di Piazza Affari. In vetta c’è la famiglia Rosani che detiene le quote  di Cembre e che si mantiene stabile al 74esimo posto in Italia (primo dei bresciani), con un incremento del patrimonio del 21% (da 62,7 a 75,8 milioni di euro), seguita da Giuseppe Saleri, titolare di Sabaf  (77esimo) con un patrimonio in crescita del 14% (da 61,5 milioni di euro a 70) e Luigi Lucchini (106esimo), con le azioni di Mediobanca e Pirelli & C.  (+ 6,63%, da 42,2 a 45 milioni di euro).
Scomparso dalla top ten il polacco-camuno Zaleski, patron della Carlo Tassara, che nel 2011 era al decimo posto nazionale. Il titolo  vanterebbe circa 1.440 milioni di euro ma l’attuale situazione patrimoniale e la situazione creditizia con le banche lo hanno “cancellato” dalla graduatoria.
Alberto Frigoli (283esimo posto della graduatoria nazionale), a capo di Poligrafica San Faustino, ha visto salire le quotazioni del 35,43%  ( 2,8 milioni), mentre chiude la classifica “brescian” dei ‘paperoni’ Andrea Collalti, che possiede un pacchetto da 300 mila euro di Poligrafica San Faustino.

 

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