Intesa Sanpaolo, Bazoli riconfermato

Il banchiere bresciano resta alla guida dell'istituto di credito, ma avverte: "Non esiterei a passare la mano al primo segno di difficoltà che avvertissi nel mio mandato".

(red.) Il banchiere bresciano Giovanni Bazoli ha dato disponibilità per un nuovo mandato alla presidenza del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo dopo le “pressanti insistenze” dei principali azionisti della banca e del Ceo Enrico Cucchiani e si dice pronto a passare la mano al primo segnale di difficoltà nell’espletamento dell’incarico.
“Io trovo che quella sulla mia età sia una preoccupazione ragionevole ed è giusto che sia manifestata in questa sede”, ha detto Bazoli nel corso dell’assemblea dei soci rispondendo a un azionista che aveva sollevato il tema dell’età di alcuni candidati per il nuovo Cds e in particolare dello stesso banchiere che ha compiuto 80 anni.
“Io stesso”, ha proseguito, “mi sono posto con largo anticipo questo tema e, come ben sanno le persone con cui mi ero confidato, ero spinto a un orientamento negativo proprio per considerazioni e prospettive di tranquillità personale anche in ragione del periodo non facile”.
“Non esiterei a passare la mano al primo segno di difficoltà che avvertissi nell’espletamento del mio mandato”, ha concluso.
“Sono state le pressanti insistenze dei principali azionisti e del Ceo che mi hanno reso disponibile alla candidatura essendo stato posto anche un profilo, se non un’esigenza, non privo di fondamento che gli importanti aspetti di rinnovamento previsti nella governance della nostra società siano accompagnati da alcuni importanti e significativi elementi di continuità”, ha poi spiegato Bazoli.
I due vicepresidenti sono Mario Bertolissi e Gianfranco Carbonato. In base ai voti presi in assemblea sono stati eletti 12 membri della prima lista presentata da Compagnia Sanpaolo e Fondazione Cariplo (45,4% del capitale votante), 5 della seconda lista presentata da Cariparo, CariFirenze e CariBologna (21,8%) e 2 della lista Assogestioni (9,2%). Forte la presenza dei voti contrari a tutte le liste pari 20% del capitale votante e al 12,4% delle azioni. Nei scorsi giorni era montata una forte polemica fra i fondi per l’esclusione di Vincenzo Cariello dalla lista Assogestioni.

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