Siccità, Coldiretti: “Danni per 85 milioni”

Secondo la sezione locale dell'organizzazione agricoltori il caldo e la mancanza di piogge hanno danneggiato non solo i raccolti ma anche la produzione di latte.

(red.) E’ stato di calamità nelle campagne italiane e bresciane a causa della siccità. Dopo la richiesta di riconoscimento avanzata da Coldiretti, la quale ha calcolato un bilancio dei danni superiore al mezzo miliardo di euro, il Ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha annunciato che “ci sono delle zone del paese dove molto probabilmente sarà dichiarato lo stato di calamità naturale e i tecnici del mio ministero stanno lavorando per individuarle”.
Secondo un monitoraggio della Coldiretti, il caldo e la siccità hanno già tagliato i raccolti con forti cali della produzioni.
Ettore Prandini, presidente della sezione lombarda dell´organizzazione e leader di quella di Brescia, ha stimato che la siccità e le alte temperature di luglio e agosto hanno inciso sia sulla qualità che sulla quantità. Per le campagne bresciane il danno ammonta a 58 milioni di euro, perdite legate  alla riduzione dei raccolti di mais (-20%, pari a 6 milioni di quintali in meno fra granella e trinciato), soia (-25%), uva (-20%) e olive (-30%). Una perdita di 7 milioni di euro è invece legata al ridimensionamento dei volumi di latte, dovuto all´eccesso di caldo.
Per il mais si stima una riduzione dei raccolti del 25-30 per cento a livello nazionale con punte dell’80 per cento nel Polesine e del 50 per cento nel Padovano. Male anche la soia, con un calo del 30-40 per cento nelle regioni settentrionali  (dove si effettua la quasi totalità della coltivazione) con punte dell’80-100 per cento nel Polesine.
Per il girasole la produzione dovrebbe diminuire del 20 per cento a livello nazionale, soprattutto nelle Marche e in Toscana, mentre rischia di essere dimezzata la barbabietola da zucchero, con un crollo sino al 50 per cento nelle regioni del Nord a seguito del calo della resa nelle aree del Veneto e dell’Emilia-Romagna dove non si è potuto irrigare.
Situazione preoccupante pur per il pomodoro, con un -20 per cento del raccolto in tutte le aree di produzione nazionale con punte del 25 per cento nel Mezzogiorno. Anche la vite è a rischio se dovesse permanere il caldo. E’ prevista una produzione molto contenuta rispetto alla media.
Per il latte si teme una minore produzione  a livello nazionale del 10-15 per cento con punte del 30-40 per cento in Toscana dove si registrano maggiori costi del 70-80 per cento per carenza foraggi mentre in Piemonte le mandrie sono costrette a lasciare gli alpeggi con un mese di anticipo.
Riduzione della produzione pure per gli ortaggi dove non è stato possibile irrigare. In Abruzzo secondo la Coldiretti calo del 30 per cento della produzione di patate e carote. Ma gli effetti del caldo non stanno risparmiando neppure uova e miele.

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