Ubi Banca, profitti a 159,5 milioni di euro

Superati gli obiettivi di patrimonializzazione raccomandati dall’Eba. Nel primo semestre 2012 l’utile netto è passato a 120,5 mln dai 70 rispetto al 2011.

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(red.) Ubi Banca è in buona salute. Lo dimostrano sia la solidità patrimoniale, Core Tier 1 al 10,24%; Tier 1 al 10,75% e Total capital ratio al 15,01% (includendo l’applicazione dei modelli avanzati su rischio di credito Corporate e rischi operativi) e Core Tier 1 in base all’esercizio EBA al 9,24%.
Cresciuta anche la redditività: l’utile netto normalizzato è a 120,5 milioni (+72,1% rispetto ai 70 milioni del 1° semestre 2011), mentre diminuisce l’apporto delle componenti non ricorrenti (a 39 milioni dai 181,7 del 1° semestre 2011). L’utile netto di periodo è a 159,5 milioni di euro rispetto ai 251,7 del 1° semestre 2011 (-36,6%).
Nel primo semestre del 2012, si legge in una nota della banca, “il risultato della gestione operativa è salito a 653,8 milioni di euro, +33,3% rispetto al primo semestre del 2011, grazie al significativo progresso dei proventi operativi, in crescita del 5,2% a 1.794,6 milioni e al continuo contenimento degli oneri operativi, che confermano un calo del 6,2% a 1.140,8 milioni”.
“Nell’ambito dei proventi operativi, si segnala la buona tenuta del margine d’interesse (inclusivo di PPA), attestatosi a 1.025,6 milioni di euro, in contenuta flessione dell’1,5% rispetto ai 1.041,1 milioni registrati nel primo semestre 2011, nonostante l’importante riduzione degli impieghi, scesi del 7,2% (circa 7,5 miliardi) rispetto a fine giugno 2011 essenzialmente a seguito delle azioni di de-risking poste in essere dal Gruppo”.
Il risultato, viene spiegato, “è stato conseguito grazie alle progressive azioni di riprezzamento degli impieghi, effettuate in considerazione del rischio di credito e del costo della raccolta, che hanno limitato la riduzione della forbice clientela (scesa in media semestrale di circa 10 punti base anno su anno rispetto al calo di 51 punti base dell’Euribor a 1 mese) e grazie all’apporto del portafoglio di proprietà, che ha incrementato il proprio contributo al margine d’interesse di circa 90 milioni anche a seguito di nuovi acquisti di titoli di stato effettuati nel corso del semestre”.
Nel primo semestre dell’anno si è assistito ad una ripresa degli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, saliti a 25,8 milioni al 30 giugno 2012 dai 9,6 del giugno 2011 grazie al buon andamento operativo registrato nel periodo dalle società assicurative.
Le commissioni nette sono rimaste stabili a 586,1 milioni di euro, “nonostante l’inclusione di 19,3 milioni di commissioni pagate a fronte dell’emissione di obbligazioni con garanzia dello Stato, non presenti nel 2011. A parità di perimetro, vale a dire escludendo tale ultima voce, le commissioni nette del primo semestre del 2012 si attesterebbero a 605,4 milioni di euro (+3,2%)”.
E’ rimasto costante il contributo dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza, pari a 268,5 milioni; gli effetti dell’instabilità dei mercati finanziari (gestioni patrimoniali -19 milioni, distribuzione servizi di terzi -12,8 milioni) sono stati controbilanciati dall’incremento delle commissioni da collocamento (+24,1 milioni) – in particolare a seguito del successo del collocamento della nuova gamma di prodotti Sicav di UBI Pramerica – e da minori commissioni passive per l’offerta fuori sede di strumenti finanziari (-7,7 milioni a seguito della razionalizzazione della rete di promotori finanziari). Escludendo le commissioni pagate a fronte dell’emissione di obbligazioni con garanzia dello stato, l’attività bancaria tradizionale ha assicurato un apporto di 336,9 milioni di commissioni, in crescita del 5,9% rispetto al primo semestre 2011.
In continuità rispetto agli ultimi tre anni, è proseguito il contenimento degli oneri operativi, attestatisi a 1.140,8 milioni di euro (-6,2% anno su anno).
A fine giugno gli impieghi verso la clientela ammontavano a 95,3 miliardi di euro, in diminuzione del 7,2% nei dodici mesi e dell’1,8% rispetto a marzo 2012.
Al 30 giugno 2012, la raccolta diretta totale ammonta a 102,2 miliardi di euro rispetto a 102,8 miliardi a dicembre 2011 e a 106,2 miliardi a giugno 2011, e riflette la crescita della raccolta diretta da clientela ordinaria cui si contrappone il decremento della raccolta istituzionale.
Nello stesso periodo, “a seguito dei nuovi investimenti in titoli di stato italiani effettuati nella prima parte dell’anno (6 miliardi nel primo trimestre 2012 e 3,6 nel secondo) le attività finanziarie del Gruppo rappresentano il 16% del totale attivo e totalizzano 21,4 miliardi, di cui 17,9 miliardi in titoli di stato italiani. E , vien sottolineato da Ubi Banca, “sempre nell’ambito del portafoglio, non vi è alcuna esposizione a titoli di stato di Paesi “a rischio”.
Infine, la raccolta indiretta da clientela ordinaria ammonta a 69 miliardi, in riduzione del 4,2% rispetto ai 72,1 miliardi del dicembre 2011 essenzialmente a seguito della significativa riduzione della raccolta amministrata (-2,6 miliardi).
Al 30 giugno 2012, il patrimonio netto consolidato del Gruppo UBI Banca, comprensivo del risultato di periodo, si attesta a 9.235 milioni di euro (8.939 milioni di euro a fine dicembre 2011).

 

 

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