“Paperoni” bresciani, Romain Zaleski è fuori

Nella classifica di Milano Finanza, l'imprenditore presidente di Tassara è stato escluso per le perdite subite. Il primo tra i bresciani è Carlo Rosani di Cembre.

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(red.) I fratelli Gianfelice e Paolo Rocca, per il sesto anno consecutivo, in testa con un tesoro di Borsa salito a 11,5 miliardi di euro. Poi le conferme delle matricole Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (11,436 miliardi di euro). A seguire il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio (10,780 miliardi di euro), i Benetton (5,689 miliardi di euro) e Emmanuel Besnier (partecipazioni in Parmalat, valore 2,517 miliardi).
A scattare la fotografia è la consueta classifica dei “Paperoni” di Piazza Affari di MF/Milano Finanza (in edicola sabato) che registra anche l’uscita, per la prima volta dal 1996, dai primi 10 di Silvio Berlusconi e il ritorno degli Agnelli (al nono posto). L’ex premier che, dal 1996 al 2004, si è classificato ininterrottamente al primo posto e che è rimasto tra i primi 10 fino allo scorso anno, si è posizionato all’undicesimo posto.
Il valore del portafoglio di Berlusconi è sceso dai 15 miliardi di euro del 2000 agli attuali 1,62 miliardi ed è inferiore al valore del 51% della Campari (1,68 miliardi) detenuto dalla famiglia Garavoglia che scalza il Cavaliere in classifica. Al di là di Berlusconi, tra i primi dieci Paperoni della classifica non ce n’è uno che faccia passi indietro. Anzi il valore aggregato del patrimonio dei primi 10 classificati, che ad agosto 2011 era pari a 41 miliardi, quest’anno è pari a 51 miliardi. Nella top ten anche Ferragamo (settimo) e i Della Valle (in ottava posizione).
E i “Paperoni” bresciani? Carlo Rosani di Cembre si colloca 74esimo in Italia (e primo dei bresciani) , staccato di quattro posizioni c’è invece Giuseppe Saleri, presidente di Sabaf (78esimo), mentre l’altro “bresciano” (acquisito)  Romain Zaleski, patron della Carlo Tassara, è fuori dalla classifica di Milano Finanza.
La Carlo Tassara, che proprio venerdì ha deciso di consegnare all’Opa Edf l’intero pacchetto di Edison, pari al 10,025%, ha un portafoglio di titoli quotati pari a 1,3 miliardi ma a fronte di debiti per 3,1 miliardi ed è di fatto commissariata dalle banche.
Nel 2011 l’imprenditore camuno-polacco era la decimo posto nazionale con un patrimonio netto personale di 1.729,6 milioni di euro, mentre quest´anno ha perso il 23,52 %.
Anna Maria Onofri è salita al 203esimo posto (dal 204esimo) con un patrimonio di 8,3 milioni di euro, a seguire c’è Aldo Bottini Bongrani, direttore commerciale della società (decimo a Brescia e 308esimo in Italia), con un portafoglio di 2,1 milioni.
Scorrendo i nomi bresciani si trova quello di Anna Pendoli (salita all´ottavo posto bresciano dal 12esimo dello scorso anno, 255esimo nazionale) con 4,3 milioni di euro.
Luigi Lucchini è terzo fra i bresciani e 103esimo a livello nazionale), perdendo, rispetto allo scorso anno, il 9,20% del capitale (assestatosi a 42,2 milioni di euro).
Dietro Lucchini c’è la Gefran di Ennio e di Giacomo Franceschetti (24,7 milioni di euro), seguita da Francesco Ranzoni, presidente della Bialetti Industrie.
Carlo Bombelli è  278esimo (3 milioni di euro) con Screen Service, Alberto Frigoli è 311esimo nella graduatoria nazionale (per Poligrafica San Faustino), e infine si trova Andrea Collalti (200 mila euro)
Tornando alla classifica generale, tra i primi 30 entra anche Brunello Cucinelli che si posiziona 25esimo. Quanto alla famiglia Agnelli: a trainare il valore di Exor non è però l’operazione Fiat-Chrysler (il titolo del Lingotto ha perso l’11,7% in un anno) ma il buon andamento dei camion e dei trattori di Fiat Industrial (+32% in dodici mesi).
Dopo il fallimento delle sue società immobiliari (Imco e Sinergia) anche Salvatore Ligresti esce dalla classifica.

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