Edison, sì di Zaleski all’Opa di Edf

Con l'ok di Tassara la società dà l'addio a Piazza Affari. La Consob decide sul ricorso presentato dalla holding che aveva chiesto di rivedere il prezzo delle azioni.

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(red.) La Carlo Tassara scioglie i dubbi e si prepara ad aderire all’Opa di Edf su Edison, in scadenza il prossimo 3 agosto. La conferma arriva dal presidente della finanziaria. ”Sì, si, sicuramente aderiremo all’Opa. I soldi sono sempre buoni da prendere”, ha risposto “il bresciano” Romain Zaleski, a margine dell’assemblea di Mittel. Ad oggi, in base alle comunicazioni di Borsa Italiana, risultano portate in adesione all’offerta solo il 6,127% delle azioni oggetto dell’offerta.
La decisione scioglie non poco la matassa, con il finanziere che sembra aver abbandonato le speranze di veder accolto il ricorso presentato in Consob. Domani pomeriggio la Commissione si pronuncerà sull’istanza presentata dalla holding presieduta da Pietro Modiano che, a fine giugno, aveva chiesto alla Commissione di rivedere al rialzo il prezzo offerto dai francesi, pari a 0,89 euro ad azione. Proprio ieri il Tar del Lazio ha rinviato, a sua volta, al 30 agosto l’udienza sulla richiesta di sospensiva del nulla osta Consob alla pubblicazione del prospetto informativo dell’offerta, in attesa proprio della decisione di Via Martini. Il prezzo di 0,89 euro è già stato rivisto al rialzo da Edf, che inizialmente aveva proposto di pagare 0,84 euro, proprio su suggerimento della Consob che si era espressa sul tema in occasione della risposta al quesito dei francesi.
La Carlo Tassara ha il 10,025% di Edison e la sua adesione all’Opa farà di gran lunga superare a Edf il 90% del capitale di Foro Buonaparte al termine dell’offerta, aprendo la strada alle procedure di squeeze-out. Henri Proglio, numero uno di Edf e anche presidente del gruppo italiano, ha già detto che senza adeguato flottante avrebbe de-listato il titolo riquotandolo dopo qualche anno.
La Tassara aveva in carico nel bilancio 2010 la quota a 1,5 euro ad azione. L’adesione all’opa, lanciata a 0,89 euro, comporterà una minusvalenza di circa 317 milioni. La partecipazione è in pegno a Unicredit e Intesa Sanpaolo, i principali creditori della finanziaria, indebitata per circa 3 miliardi di euro verso le banche. Proprio per evitare la minusvalenza la Tassara ha cercato in ogni modo di contrastare il riassetto di Edison, concordato tra Edf e Delmi, contestando il prezzo di cessione di Edipower ai francesi e il prezzo dell’opa.
Con l’adesione all’Opa Edf si chiude un’era: Zaleski era entrato in Foro Buonaparte con l’Opa lanciata nel 2001 da Italenergia su Montedison (diventata poi Edison nel successivo riassetto). Oltre alla Tassara avevano partecipato la stessa Edf, e poi Fiat, Banca di Roma, Banca Intesa e San Paolo. Il finanziere era poi rimasto in pista anche nel successivo rimpasto dei soci Edison, con l’arrivo delle municipalizzate alleate in Delmi accanto ai francesi.

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