Imprese, il 2011 si chiude tra luci e ombre

Secondo un'elaborazione della Camera di commercio, ad avere la peggio sono state le grandi aziende, seguite dalle piccole. Saldo positivo per le medie.

(red.) Il 2011 si è chiuso con un rallentamento della produzione industriale che ha registrato una variazione congiunturale destagionalizzata pari a -0,1% (ultimo trimestre). Più marcato il risultato tendenziale, pari a -0,5%.
Secondo un’elaborazione della Camera di commercio, ad avere la peggio sono state le grandi imprese che hanno registrato una contrazione annua del 2,7%, seguite dalle piccole con una riduzione dell’1,3%; fanno eccezione le medie che hanno avuto un aumento, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, dell’1,7%.
Ai risultati negativi di chimica (-7,5%), del tessile (-7,5%), dell’abbigliamento (-6,6%) e della siderurgia (-5,3%) si contrappongono quelli positivi dei minerali non metalliferi (+24,9%), dei mezzi di trasporto (+6,5%) e del legno-mobilio (4,2%). Resta ampia la forbice tra prezzo delle materie prime e prezzi dei prodotti finiti, la decelerazione del prezzo delle materie prime, infatti, si è riflettuta su quello dei prodotti finiti.
Restano maggiormente colpite le imprese dell’artigianato manifatturiero che registrano un calo della produzione sul trimestre del 2,0% e un rallentamento su base annua più marcato pari a -5,8%.a riduzione della produzione ha interessato tutti i comparti artigiani, in testa le pelli-calzature che dichiarano un decremento, su base annua, dell’11,0%, seguono l’abbigliamento (-10,4%) e la gomma plastica (-7,0%).
Anche il fatturato nell’ultimo trimestre 2011 presenta un rallentamento rispetto ai precedenti, anche se il risultato congiunturale di fine anno è leggermente positivo (+0,6%) e in contrapposizione con la dinamica della produzione. Il risultato è dovuto alle opposte dinamiche delle sue componenti, in crescita quella estera (+2,2%), in calo quella interna (-0,3%).
Il confronto con il corrispondente trimestre dello scorso anno riporta un aumento del fatturato totale pari a 2,4% trainato dall’aumento della fonte estera (+8,4%) e rallentato dalla fonte interna (-1,0%).Risulta, tuttavia, in decelerazione la quota del fatturato estero sul totale che perde un punto percentuale rispetto al trimestre precedente attestandosi al 36,7%.
Continua il rallentamento degli ordini che chiudono l’anno con una dinamica negativa. Gli ordini totali diminuiscono del 2,0% per effetto della riduzione nel trimestre degli ordini interni (-2,6%) e in misura minore degli ordini esteri (-0,8%). Su base annua i risultati sono più marcati, gli ordinativi totali decrescono di 7,5 punti percentuali frenati dal sensibile calo degli ordini interni (-10,0%) e dagli ordini esteri (-3,0%).
Positive le dinamiche dell’occupazione che registrano un aumento tendenziale dell’1,0%. Le dinamiche della produzione, infatti, non sempre si riflettono immediatamente sul mercato del lavoro, ma si adeguano con un certo ritardo temporale. E per l’inizio del 2012? Il 55,6% delle imprese intervistate propende per la stabilità, tuttavia le opinioni di diminuzione prevalgono su quelle di aumento determinando un saldo negativo dell’ 8,6%. Atteggiamento pessimistico su: produzione, domanda interna e occupazione, positivo per la domanda estera. Per gli imprenditori artigiani prevale un atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre su tutti i fronti: produzione, domanda interna e estera e occupazione.
Tra i settori più in difficoltà c’è il commercio che registra una contrazione del volume d’affari rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso pari a 5,4%. In perdita le grandi e le piccole imprese che presentano una diminuzione tendenziale delle vendite rispettivamente del 6,6% e dell’8,7%, seguono a distanza le medie (-0,6%). I settori merceologici che hanno presentato maggiori difficoltà, rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, sono stati in primo luogo il non alimentare che ha registrato una riduzione del volume d’affari pari a 8,4%, seguito a ruota dal comparto alimentare (-7,3%) e dal non specializzato (-0,6%).
In leggero aumento, rispetto al trimestre precedente, il livello dei prezzi dei prodotti venduti (+1,3%).Per l’inizio del nuovo anno le attese degli operatori del commercio sono complessivamente ottimistiche, in particolare per il volume d’affari e meno per l’occupazione. La dinamica dei servizi si inoltra su territorio negativo registrando una riduzione del volume d’affari, su base annua, dell’1,3%. Il risultato è influenzato dalla performance negativa delle piccole imprese (3-9 dipendenti) che hanno subito un calo del volume d’affari del 4,5%; positivo il risultato delle medio-grandi imprese (50-199 dipendenti) con un aumento del 2,8%.
Anche gli imprenditori dei servizi, così come gli operatori del commercio, ripongono aspettative positive per l’inizio dell’anno sul fronte del volume d’affari. Dal lato dell’occupazione circa l’82% degli imprenditori propende per la stazionarietà.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.