Edison, via libera di A2A al riassetto

''Il consiglio ha condiviso la scelta strategica del management'', ha affermato il presidente del consiglio di gestione della multitutility, Giuliano Zuccoli.

Più informazioni su

(red.) L’intesa di ‘Santo Stefano’ sul riassetto di Edison passa l’esame dei consigli di A2A, Delmi e Iren.
I board dei soci italiani di Foro Buonaparte hanno infatti approvato i termini dell’accordo preliminare che pone fine alla difficile coabitazione italo-francese con il passaggio del gruppo elettrico a Edf e quello della controllata Edipower alla cordata delle multiutility tricolore.
Il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione, riunitisi giovedì in seduta congiunta sotto la presidenza di Graziano Tarantini e Giuliano Zuccoli, hanno approvato “i termini e le condizioni del riassetto della partecipazione detenuta in Edison S.p.A. tramite Delmi S.p.A. conformemente a quanto comunicato ai mercati nei giorni scorsi”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla multiutility dei comuni di Brescia e Milano.
“E’ stato inoltre dato mandato al Presidente del Consiglio di Gestione, Giuliano Zuccoli, e al Consigliere e Direttore Generale Renato Ravanelli”, prosegue il comunicato, “di negoziare e stipulare con Edf un rinnovo dei patti parasociali fino al 15 febbraio 2012, patto la cui scadenza è prevista per il 30 dicembre 2011”. “Agli stessi”, conclude la nota, “è stato conferito mandato per la negoziazione e la sottoscrizione degli accordi definitivi che daranno attuazione ed esecuzione alle operazioni già comunicate ai mercati”.
‘Il consiglio ha condiviso la scelta strategica del management”, ha affermato il presidente del consiglio di gestione di A2A, Giuliano Zuccoli. Anche il Cda di Iren ”ha preso atto con soddisfazione dell’accordo preliminare” mentre per il presidente del consiglio di sorveglia di A2A, Graziano Tarantini, ”ora c’è chiarezza di perimetro per far diventare il nostro investimento finanziario un asset industriale”.
I consigli di A2A hanno dato mandato a Zuccoli e al direttore generale, Renato Ravanelli, per negoziare i termini definitivi dell’intesa (a cui per Iren lavorerà il dg, Andrea Viero) e per prolungare i patti parasociali fino al 15 febbraio.
Il passaggio non è stato però indolore: nel consiglio di gestione di A2A si è registrata l’astensione di Mario Cocchi, amministratore delegato della Carlo Tassara, la ‘grande delusa’, insieme ai soci di minoranza di Foro Buonaparte, per i termini di un’intesa che lascia presagire un’opa senza premio da parte di Edf e la cessione di Edipower a Delmi ad un prezzo di poco inferiore al 60% del patrimonio netto.
L’astensione è stata motivata da Cocchi con la ”insufficiente informativa verbale e documentale” che ha impedito al rappresentante della Tassara ”di valutare approfonditamente il valore degli asset industriali di Edipower”.
L’accordo ha però disinnescato le tensioni all’interno del cda di Edison, con i francesi di Edf che hanno rinviato la decisione sull’aumento di capitale a riassetto concluso. Il cda si è così limitato ad esaminare ”i contenuti dell’accordo preliminare” tra i soci dando mandato all’amministratore delegato, Bruno Lescoeur, ”di predisporre un piano di lavoro per implementare detto accordo e per valutarne l’impatto sulla struttura finanziaria di Edison”. Il cda si riunirà entro il 31 gennaio per approvare l’accordo e valutare ”eventuali interventi” sulla struttura finanziaria di Edison.
Intanto sono anche arrivate le risposte di Edf, Delmi, A2A, Iren ed Edison alla richiesta di chiarimenti della Consob.
I soci hanno spiegato che il prezzo di 0,84 euro ad azione per il trasferimento della quota in Edison di Delmi ad Edf ‘è il risultato di un negoziato tra le parti” tra l’altro ”in linea con la media dei prezzi di borsa dei precedenti dodici mesi”.
Il prezzo dell’acquisto del 70% di Edipower da parte di Delmi è stato determinato sulla base della valutazione fatta da Edf per la quota di Alpiq (200 milioni per il 20%), applicando un premio di 100 milioni per il 50% di Edipower. Edf ha fatto promesso un nuovo quesito alla Consob sull’opa obbligatoria entro gennaio.
Sui contratti di fornitura di gas che Edipower stipulerà con Edison, i soci si sono limitati a ribadire che avranno durata di sei anni e saranno a prezzi di mercato mentre ”clausole di flessibilità nella consegna saranno oggetto di negoziazione”.
Ma non è solo la Consob a vigilare sul riassetto. Le operazioni tra parti correlate saranno oggetto di esame da parte del comitato degli indipendenti che, se le riterranno non conformi all’interesse della società, potranno stoppare l’accordo. ”Ora c’è tanto da lavorare, dobbiamo preparare questo parere vincolante”, ha sottolineato Gian Maria Gros-Pietro, uno dei tre indipendenti (gli altri sono Cocchi e Gregorio Gitti). A loro spetterà esprimersi sulla congruita’ del valore di Edipower e sulla convenienza dei contratti di fornitura di gas. In merito al rischio di uno swap a sconto tra le azioni di Delmi e il 70% di Edipower, con una doppia penalizzazione delle minoranze, Gros-Pietro, scelto dai francesi di Edf, si è limitato a osservare che ”si tratta in entrambi i casi di asset di generazione elettrica e la situazione del mercato e congiunturale è tale per cui hanno perso valore negli ultimi due anni. Il nostro compito”, ha aggiunto, “è verificare la corrispondenza dei valori”. Un lavoro, ha assicurato, che verrà fatto senza guardare in faccia nessuno: ”per me”, ha detto, “gli azionisti sono tutti uguali”.

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.