Cassa Padana sposa Banca Veneta 1896

Celebrata la fusione tra i due istituti di credito. La banca bresciana diventa così il secondo credito cooperativo italiano per numero di filiali e la prima in Lombardia.

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(red.) Celebrato ufficialmente il matrimonio tra Cassa Padana e Banca Veneta 1896. Domenicamattina le assemblee delle due banche di credito cooperativo, nelle rispettive sedi di Legnago e di Leno (Brescia) si sono riunite in assemblea straordinaria per dire il sì definitivo all’operazione di fusione.
I 1400 soci di Cassa Padana hanno approvato le nozze con Banca Veneta 1896 che, da parte sua, ha fatto lo stesso (1200 soci presenti, un solo “no” registrato).
Due i consiglieri eletti dall’ istituto di credito veronese, Antonio Masin e Gianni Rodin, per “coprire” un territorio  che va dal basso Veronese, al Polesine e fino alla provincia di Ferrara.
L’istituto bresciano, presieduto da Vittorio Biemmi e diretto da Luigi Pettinati, diventa così la seconda banca di credito cooperativo italiana per numero di filiali e la prima in Lombardia. Ora Cassa Padana conta 61 sportelli, distribuiti tra Valcamonica, Bassa Bresciana e le province di Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova, Verona, Legnago, Rovigo e Ferrara.
Obiettivo dell’intesa 10mila i soci, 60mila i clienti, 240 milioni di patrimonio di vigilanza, 1.737 milioni di raccolta, 1.634 milioni di impieghi.
Ma Cassa Padana ha in corso anche un altro progetto di fusione, quello con la Bcc della Valtrompia, fusione che, dopo il via libera dei due consigli ora è al vaglio della Banca d’Italia. Seguiranno poi le valutazioni delle assemblee societari e quindi, se ci sarà l’ok anche da parte di queste ultime, il nuovo matrimonio, che potrebbe verificarsi nella prossima primavera.

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