Edison, Paroli: “Vogliamo un’uscita adeguata”

Il sindaco chiede un valore minimo equo per tutti gli azionisti' nella trattativa per determinare il valore dell'opzione di vendita della quota del 30% in mano ai soci italiani.

(red.) Adriano Paroli, sindaco di Brescia, comune azionista di A2A, chiede un ”valore minimo adeguato per tutti gli azionisti” nella trattativa per determinare il valore dell’opzione di vendita della quota del 30% di Edison in mano ai soci italiani.
 “Può trattarsi di una cifra direttamente indicata o stabilita in base a meccanismi adeguati che non siano solo legati al patrimonio netto futuro. Oggi il patrimonio netto vale 1,5 euro ad azione, non possiamo lasciare la definizione di patrimonio netto ad altri fra tre anni”, ha detto a margine di un convegno sulle fondazioni a Brescia.
“Se oggi vendo un’auto”, ha spiegato Paroli, “e per tre anni è guidata da altri (cioè i soci francesi di Edison, ndr), devo guardare come è oggi e non come ce la lasceranno fra tre anni”.
Per quanto riguarda la proposta di accordo con i francesi di Edf, Paroli ha assicurato che il comune di Brescia “farà una valutazione congiunta con il sindaco di Milano Pisapia. Su quello che ci verrà prospettato daremo una risposta non separata ma congiunta, come azionisti di maggioranza. Credo”, ha concluso, “sia anche nell’interesse di Edf che gli italiani restino nel capitale”.
Intanto è stato convocato il consiglio di sorveglianza di A2A che sarà chiamato, salvo imprevisti, a deliberare sul riassetto di Edison. La riunione è stata convocata per il 27 ottobre e sarò preceduta lo stesso giorno o il giorno prima da un consiglio di gestione della società.
I soci italiani di Edison hanno inoltrato a Edf, loro partner in Foro Buonaparte, una proposta per l’opzione di vendita della quota del 30% che hanno nel gruppo elettrico. Delmi chiede per l’opzione Put un valore di 1,5 euro per azione, cifra corrispondente al patrimonio netto per azione. A breve, nelle prossime ore o nei prossimi giorni, è attesa la risposta dei francesi.

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