Omb, prende il via il nuovo corso

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ombmini.jpgIl rilancio dell'azienda di Buffalora sarà targato comune di Brescia.


(v.p.) Rilanciare un'azienda riportandola in salute, creare nuove sinergie tra realtà pubbliche e private e fungere da volano per la nascita di un polo industriale legato alla mobilità sostenibile e alla green-economy.
Con questi non facili obiettivi lunedì mattina Brescia Mobilità, holding di proprietà di Palazzo Loggia e presieduta da Valerio Prignachi, ha presentato l'ultima azienda del gruppo: Omb International, società a responabilità limitata che ha rilevato per 11 milioni e 350 mila euro le attività, le tecnologie, gli impianti e la forza lavoro della Omb di via Serenissima e il 75% della controllata spagnola.

Medegnini, Orazi e Zipponi nel nuovo consiglio
L’azienda di Buffalora, in concordato preventivo, è stata fondata dalla famiglia Mascialino ed attualmente era in mano al fondo chiuso “Igi Investimenti”, gestito da Igi Sgr che ne aveva deliberato la messa in liquidazione.
Omb produce mezzi speciali e attrezzature per la movimentazione, la compattazione e la raccolta dei rifiuti. I dipendenti, in cassa integrazione straordinaria, sono in tutto 92. Nelle prossime tre settimane ne verranno reintegrati 45, ma già entro un paio di mesi, secondo l'accordo sindacale, ce ne saranno 70 nei reparti. Entro la fine dell'anno tutta la forza lavoro dovrebbe tornare operativa.
Alla presidenza del consiglio di amministrazione è stato nominato Marco Medeghini, dirigente di Brescia Mobilità ed amministratore delegato di Sintesi. Sarà affiancato nel cda da Maurizio Zipponi, ex-parlamentare di Rifondazione comunista e uomo molto vicino alla Fiom-Cgil, candidato all’europarlamento per l'Italia dei Valori. Con loro Marco Orazi, commercialista bresciano vicino alla Camera di commercio e alla Compagnia delle Opere.

Un polo della mobilità sostenibile
"Tutto è nato da un'intuizione del sindaco Adriano Paroli", ha spiegato Prignachi ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa. "Omb", ha proseguito l'ex-assessore ai Trasporti del Broletto, "ha una serie di attività e uno know-how che potranno essere facilmente integrati con la governance della mobilità di passeggeri e di cose. La città ha in mano un'opportunità di sviluppo industriale con indirizzi che per tradizione e competenze interessano il territorio bresciano. Mi riferisco alla produzione di veicoli speciali ma non solo; Omb potrà offrire un contributo importante anche nell'ambito della sicurezza viabilistica e nell'abbattimento dell'inquinamento atmosferico".
Naturalmente sarà importante che le attività della società continuino a coprire i tradizionali mercati di riferimento: Italia, Spagna e Sud America. "Proprio il nostro subentro", ha concluso Prignachi, " ha dato alla Omb la possibilità di mantenere un'importantissima commessa di 52 veicoli per la raccolta dei rifiuti che finiranno a Barcellona e a Madrid. 18 di questi mezzi, di dimensioni ridotte, adattissimi per i centri storici, montano un telaio a motore ibrido che consente la raccolta e il trasporto dei rifiuti con l'alimentazione elettrica".

L'integrazione con altre aziende bresciane

"Ci è stato affidato un mandato importante e impegnativo”, ha ammesso Medeghini, “e il nostro primo impegno deve essere quello di integrare le attività di Omb con le necessità delle aziende di Brescia Mobilità. Il telaio a motore ibrido, metano ed energia elettrica, che viene realizzato per i raccoglitori, potrebbe essere sviluppato anche per il trasporto pubblico. La tecnologia c'è, ed è già utilizzata; servono una serie di applicazioni nuove che, ovvamente, dovranno affiancare la produzione attuale”.
Le ambizioni della nuova società, quindi, non sono da poco: “Il nostro obiettivo strategico", ha aggiunto il neo presidente di Omb International, "è quello di creare un polo della mobilità sostenibile. Sarà, quindi, necessario coinvolgere altre aziende bresciane del comparto per la realizzazione di una serie di progetti che sappiano aiutare il territorio a ripartire con idee nuove, sviluppate grazie alle nostre competenze".
"In questa fase di profondissima crisi", ha chiosato Zipponi, "Brescia dà un segnale importante: vogliamo dimostrare che la manifattura è in grado di rilanciarsi e rinnovarsi dal proprio interno". Rispondendo alle polemiche di alcuni politici, poi, l’ex sindacalista ha voluto precisare "che questo progetto industriale è reale e non è fasullo, senza contare il nuovo capitolo della green-economy, in cui l'attività industriale si incrocia con gli obbiettivi pubblici. Di conseguenza quando sento che qualcuno definisce Omb una società decotta, capisco che si tratta di una persona che non è mai entrata in fabbrica. Brescia ha la possibilità di realizzare quello che le metropoli italiane non sono state in grado di fare: governare veramente il flusso di traffico, merci e di persone, con tecnologia compatibile e realizzata internamente".

Conti in ordine e bilancio subito in attivo

Come tutti gli investimenti, le entrate e le uscite dovranno essere ben ponderate. "E la mia mission personale", ha spiegato Orazi, "sarà quella di verificare con estrema precisione che il bilancio sia in ordine e che venga raggiunto al più presto il punto di pareggio".
I conti già nel 2009 dovrebbero chiudersi con un utile di 200 o 300 mila euro su un fatturato (semestrale) intorno ai 10 milioni di euro.
Entro il 2011, poi, il distretto industriale dovrà essere decollato.
Il nuovo consiglio di amministrazione ha dato fiducia ai due dirigenti che erano in organico prima della crisi: sono Alessandro Menghini, direttore generale, e Walter Amadini, responsabile delle vendite.

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