Aib, inizia il mandato di Dallera

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dallera.jpgIl nuovo presidente proclamato lunedì. Presenti Marcegaglia e Brunetta.

(red.) Nel pomeriggio di lunedì è stato proclamato il nuovo presidente dell'Associazione industriale bresciana (Aib), Giancarlo Dallera, indicato da alcune settimane dalla commissione di saggi per sostituire il non più ricandidabile Franco Tamburini. Il suo mandato durerà fino al 2013. Dallera, 62 anni, è anche vicepresidente di Federmeccanica. Fa parte del consiglio di amministrazione della Brembo, azienda di produzione di impianti frenanti, ed è presidente della Cromodora Wheels di Ghedi, che si occupa della fornitura di ruote in lega per primo equipaggiamento.
Tamburini ha salutato l'associazione sostenendo che "quello della modernizzazione della struttura economica e sociale del nostro paese, in tutte le sue declinazioni più evidenti e urgenti, è stato un tema che ha rappresentato un vero e proprio filo rosso di tutte le iniziative messe in campo da Aib in questi quattro anni. Un tema che ha trovato la sua più completa e organica trattazione ed espressione nella presentazione di quelle che abbiamo definito le nostre “piattaforme programmatiche” per il futuro di tutti: dall’impresa alla società civile. In queste piattaforme programmatiche abbiamo condensato le nostre proposte in materia di energia, di infrastrutture, di innovazione, di formazione, di lavoro, di semplificazione amministrativa, di promozione e internazionalizzazione, di politica fiscale, di ambiente".
Il nuovo presidente Dallera ha invece esposto le sue linee guida: "La prima riguarda noi stessi, il nostro modo di concepire e di essere imprenditori. Siamo chiamati da alcuni mesi e chissà per quanto tempo ancora ad affrontare una stagione particolarmente critica per le nostre imprese; una stagione in cui noi imprenditori dovremo fare appello a tutta la nostra determinazione, a tutto il nostro coraggio, a tutta la nostra volontà di voler continuare a lottare per bene dello sviluppo".
"La seconda linea guida", ha proseguito il neopresidente, "riguarda la nostra disponibilità a rapportarci con i nostri più importanti interlocutori, ovvero con le istituzioni pubbliche e con la società civile, con le istituzioni economiche, con le organizzazioni sindacali".
Dallera ha inoltre insistito sulla formazione, in particolare quella di carattere tecnico e professionale, tema al quale "l’Associazione ha sempre dedicato un’attenzione del tutto particolare, promuovendo la nascita e lo sviluppo di enti e organismi che vengono presi a modello a livello lombardo e non solo, quali Isfor 2000 e il nostro Centro di formazione professionale".
Ha parlato di infortuni sul lavoro, dicendo che "abbiamo fatto molto, ma dobbiamo fare di più". Attenzione infine da parte di Dallera ai temi del credito e al rapporto tra imprese e sistema bancario. "A queste linee generali e a queste priorità, ha concluso Dallera, "dovranno corrispondere altrettante leve di sostegno che favoriscano un’accelerazione di simili processi: sostegno alla crescita delle imprese, incoraggiamento dell’innovazione e dei processi di internazionalizzazione".
Nel pomeriggio è intervenuta la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, con un appello all'Associazione bancaria italiana perché sostenga le imprese con il credito. Marcegaglia si è rivolta direttamente al presidente Corrado Faissola, bresciano d'adozione e presente nella sala dell'incontro: "Non lasciate sole le aziende che hanno difficoltà momentanee ma che sono sane e hanno capacità di fare impresa", ha detto, sottolineando che in questa crisi "si gioca una parte del sistema produttivo di tutta la nazione".
Prima di Marcegaglia, il mattino, era presente il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. L'esponente del governo ha rivendicato di aver "usato il consenso per rompere le incrostazioni della pubblica amminnistrazione che vengono da lontano", e ha accusato la "cattiva politica e il cattivo sindacato" di essere all'origine dei problemi del settore pubblico. La cattiva politica è quella che "pensa di più al consenso e alla clientela", mentre il cattivo sindacato è quello che "si impadronisce di ruoli che non ha".
Per sconfiggere la crisi, invece, secondo Brunetta bisogna far "ripartire i consumi e gli investimenti, cominciando dall'edilizia". Quindi, una soluzione starebbe nel "piano casa" proposto dal governo. Altri punti da affrontare nel corso della legislatura sono il passaggio da "welfare pensionistico a un welfare sulla vita attiva", la privatizzazione e liberalizzazione delle public utilities, e poi la riforma di scuola, università e giustizia.

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