Hopa, l’addio della razza padana

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lonatiettore.jpgCambia il consiglio della ex holding di Chicco Gnutti. Entrano Mittel ed Equinox.


(red.) Non sappiamo se davvero sia finita un’epoca, ma qualcosa è sicuramente cambiato per sempre nell'economia italiana. La cosiddetta razza padana, quella degli industriali bresciani passati alla finanza sotto la guida di Emilio "Chicco" Gnutti – forse il meno industriale, ma sicuramente il più svelto di tutti -, è definitivamente tramontata.
Hopa, un tempo la merchant bank più potente e famosa d’Italia, quella che nel 1999 con un blitz miliardario aveva conquistato Telecom e che era rimasta l’ultima trincea finanziaria nella quale si erano pervicacemente asserragliati i bresciani, è capitolata sotto i colpi dei conti in rosso e delle perdite di bilancio (leggi qui).
Così è terminata l'era di Emilio Gnutti e dei soldi fatti e moltiplicati a velocità folle, in rapide e redditizie operazioni di Borsa, magari aiutate da qualche preziosa informazione. E probabilmente, dopo gli anni delle vacche grasse che hanno reso tutti i soci ancora più ricchi di prima, seguiti da quelli del lento ma inesorabile declino, si è trattato di un addio senza lacrime, salutato da molti azionisti quasi con un sospiro di sollievo come la fine di un'agonia.
Oggi l'assemblea della holding fondata da Gnutti ha nominato il consiglio di amministrazione voluto dai nuovi proprietari: il presidente di Equinox, Salvatore Mancuso, l'amministratore delegato della Mittel, Giovanni Gorno Tempini, quello della Carlo Tassara e braccio destro di Romain Zaleski, Mario Cocchi, e poi Gregorio Gitti, Giorgio Mercogliano e Nanni Pavesi. A rappresentare quel che resta della vecchia guardia è rimasto solo Ettore Lonati.
Il pacchetto di controllo di Hopa passerà da Fingruppo alla Mittel di Giovanni Bazoli e al fondo Equinox. Sono loro ad avere in mano il 66% di Tethys, la nuova società cui Fingruppo cederà il 38,9% di Hopa non appena il Tribunale di Brescia omologherà il concordato preventivo (l'udienza è fissata per il prossimo 24 settembre: leggi qui). Il restante 33% di Tethys è in mano al Banco Popolare e al Monte dei Paschi di Siena, che hanno trasfrormato in azioni i vecchi crediti. Su questo 33% e sulla quota di Hopa posseduta ancora direttamente dalle due banche, Equinox e Mittel hanno un’opzione che, se esercitata, le porterà al 51% della merchant bank.

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