La Lombardia ritorna al Vinitaly

I vini lombardi ( e bresciani) si presentano a Vinitaly Special Edition, in programma a Verona dal 17 al 19 ottobre.

(red.) I vini lombardi si presentano a Vinitaly Special Edition, in programma a Verona dal 17 al 19 ottobre, nel segno dell’export e delle produzioni di qualità: +11.7% nei primi sei mesi del 2021 di vendite all’estero.

La manifestazione rappresenta l’occasione per tornare a proporsi a buyer, operatori del settore e giornalisti e presentare con la consolidata formula della collettiva lombarda – che riunisce istituzioni, consorzi e produttori – ciò che di meglio sa offrire un territorio che vanta ben il 90% di vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.

L’appuntamento veronese con i Consorzi lombardi è stato presentato in Regione dal bresciano Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e sistemi Verdi, insieme a Giandomenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia, Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo, e Giovanni Mantovani, direttore generale ente Fiera Verona.

Nei primi sei mesi del 2021 la richiesta di vini lombardi all’estero è aumentata dell’11,7%, in decisa ripresa rispetto allo scorso anno (dati Istat). Anche gli acquisti domestici hanno evidenziato una crescita che è destinata a consolidarsi con il passare dei mesi e che sta premiando le produzioni di qualità caratterizzate da un forte legame con il territorio, di cui la Lombardia può vantare un’offerta tra le più ampie non solo nel panorama italiano, ma anche internazionale.

“Il vino è il prodotto che meglio rappresenta un territorio – ha detto Rolfi,  – e può essere quindi il simbolo della ripartenza economica di settori come agricoltura, turismo e fiere”.

“Con oltre 90 vitigni coltivati e una qualità dei vini sempre più conosciuta e apprezzata nel mondo – ha proseguito l’assessore – la sfida per il futuro è esplorare nuovi mercati raccontando all’esterno il legame indissolubile tra vino e territori di Lombardia, le tecniche di produzione sempre più sostenibili e il lavoro agricolo che si cela dietro una etichetta. C’è sempre più voglia di Italia nel mondo e il Vinitaly sarà un’occasione eccezionale per i nostri produttori che intendono consolidare il mercato interno e avere modo di farsi conoscere all’estero”.

“Nell’ultimo anno e mezzo gli italiani – ha ricordato Auricchio – hanno scelto con decisione il turismo di prossimità, che ha consentito di riscoprire anche i vini lombardi. Sono state particolarmente ricercate le realtà a conduzione famigliare, che valorizzano i vitigni autoctoni e le denominazioni di qualità maggiormente rappresentative del legame tra il vino e il territorio”.

La pausa forzata del 2020 è stata messa a frutto per fare ricerca e adottare nuovi strumenti utili per aumentare ulteriormente i livelli qualitativi. Le oltre 3 mila imprese del comparto vitivinicolo, un quarto delle quali a guida femminile, hanno valorizzato la biodiversità – sposando metodi produttivi che riducono l’impatto ambientale – per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l’impronta carbonica e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, a partire da quelle idriche.

Oggi la Lombardia rappresenta un laboratorio unico dell’agricoltura 4.0 e della sperimentazione di nuove tecnologie applicate alla coltivazione, con l’obiettivo di mantenere e accrescere la qualità nel rispetto dell’ambiente. Spesso si tratta di esperienze frutto della collaborazione tra le istituzioni, il mondo dell’impresa, le università e gli enti di ricerca attivi sul territorio.

Non è un caso se a Vinitaly Special Edition, nello spazio espositivo finanziato e realizzato in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, verrà allestita un’area degustazione ad hoc destinata a ospitare nove Master Class organizzate da Ascovilo, l’associazione dei Consorzi Vitivinicoli Lombardi, per valorizzare le peculiarità delle singole produzioni. Questa novità, che scandirà i tre giorni della manifestazione, vedrà impegnati nella conduzione degli incontri di approfondimento Paolo Massobrio e Marco Gatti, giornalisti e critici enogastronomici, Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, e Alberto Lupini, direttore di ‘Italia a Tavola’.