Nel Rapporto Lombardia del Sole 24 ore Brebemi e logistica

Sull'arteria autostradale presieduta da Francesco Bettoni una maxi operazione da oltre 200 milioni di euro.

(red.) Un polo logistico integrato sul territorio lombardo con circa 350mila metri quadrati di superficie pavimentata (Slp) e altrettanti mq a destinazione verde, con 5mila nuovi alberi, arbusti, tre chilometri di canali e soprattutto 250 mila mq di fascia di compensazione «green» per un totale di 765mila metri quadrati. Questi i dati al centro dell’ampio focus di apertura del Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola nelle edicole della regione venerdì 13 novembre.


Per Brebemi è l’ora della logistica green. 
Develog sta sviluppando tra i comuni bergamaschi di Treviglio e Caravaggio un complesso sostenibile dedicato interamente alla logistica, che possa incontrare le attese in tema di spazi e ambiente di grandi società. L’investimento si aggira intorno ai 200 milioni di euro. Due anni saranno necessari per ottenere i permessi e terminare i lavori di costruzione. Nel 2019 nei Comuni interessati dal passaggio di Brebemi si è registrato un aumento dell’11,5% delle compravendite di capannoni a utilizzo produttivo. L’area era precedentemente destinata a interporto: «Pertanto non c’è consumo di suolo – ci tiene a sottolineare Alberto Billi, presidente Develog, in una intervista esclusiva al Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore – non solo. L’area era precedentemente destinata a interporto, quindi con il nostro intervento migliora la propria destinazione. La posizione, poi, è ottimale tra due ferrovie e l’autostrada e si trova a un chilometro dal casello di Caravaggio senza passare dai centri abitati». Uno snodo fondamentale nel panorama della Lombardia. Nel dettaglio serviranno 9-12 mesi per chiudere la procedura urbanistica che deve passare per un accordo di programma regionale. «Costruiremo un chilometro di aree verdi, 200mila mq di superficie a verde, solo il 30% dell’intera superficie sarà edificata, il resto sarà paesaggio. Qui ci saranno 5mila alberi, 20mila nuovi arbusti, 250mila mq di fascia verde di compensazione e forestazione, tre chilometri di canali. Non solo, sono previsti 20 milioni di oneri di urbanizzazione che arriveranno sui territori, ripartiti tra i Comuni di Treviglio, il 35%, e di Caravaggio, la quota restante» racconta Marco Facchinetti, partner dello studio The Blossom Avenue, che, insieme a Luigino Pirola, sono gli architetti che hanno disegnato l’intero intervento nella zona di Caravaggio (Bergamo). Lo studio, guidato da Facchinetti (socio al 95%) ha due sedi una a New York e una a Milano e quest’anno chiude con un fatturato dell’ordine dei 3,5 milioni di euro.

E proprio sulla forte espansione del settore della logistica, il numero del Rapporto Lombardia di venerdì 13 novembre snocciola alcuni dati: nei primi nove mesi del 2020 in Italia secondo i dati di JLL, il take-up (contratti di affitto) ha raggiunto 1,5 milioni di mq, in aumento del 13% sullo stesso periodo 2019 ma anche in crescita del 50% sulla media degli ultimi cinque anni. Nel periodo i volumi sono stati pari a 860 milioni di euro, in crescita del 69% su un anno prima. Milano rimane salda in prima posizione tra le preferenze di investitori e locatari (il 67% dell’assorbimento citato è qui). “Il settore è molto attrattivo per gli investitori istituzionali – dice Marco Zorzetto, transaction director di Savills IM – per questo negli ultimi mesi abbiamo accumulato un portafoglio di circa 400 milioni di euro”. «Il tasso di penetrazione dell’ecommerce è aumentato più velocemente nei primi quattro mesi del 2020 rispetto al decennio precedente – dicono da Gva Redilco – il retail online, un segmento che in altri paesi del nord Europa è già maturo ma che in Italia fino all’inizio del periodo di lockdown è stato visto solo come un’opzione di acquisto, è diventato una necessità per molti consumatori, che dovendosi necessariamente adattare a questa modalità l’hanno sperimentata comprendendone finalmente il valore. Per questo motivo ci aspettiamo che nei prossimi mesi, per molti degli 1,3 milioni di nuovi web shopper generati dal lockdown, gli acquisti online diventino un’abitudine consolidata». A causa della necessità di garantire velocità e tempestività di consegna, la domanda di immobili logistici non si è più rivolta soltanto sui grandi hub centri di smistamento. L’ultima frontiera della logistica, infatti, che scalda gli animi degli investitori, sono i magazzini in città, all’interno delle tangenziali, solitamente frutto della riconversione di immobili sfitti o inutilizzati e con attuale destinazione d’uso differente, come per esempio cinema, teatri, parcheggi e così via. Da inizio 2018 a oggi, sono stati investiti in Italia circa 350 milioni in immobili per logistica last mile.


Una delle opere che ha impattato maggiormente sul territorio lombardo è stata senza dubbio la Brebemi, la direttissima autostradale Brescia-Milano
. Spiega Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi Gruppo Tecnocasa: «Nel 2019 nei Comuni interessati dal suo passaggio si è registrato un aumento dell’11,5% delle compravendite di capannoni a utilizzo produttivo. La Brebemi, infatti, ha decisamente rivalutato il mercato dei capannoni delle aree che si sviluppano intorno a essa, anche alla luce del fatto che lungo la A4 Milano-Bergamo-Brescia non sono più presenti spazi utilizzabili, mentre i Comuni lungo la Brebemi hanno previsto aree di sviluppo logistico all’interno dei loro piani regolatori». In assoluto, nel 2019, i due Comuni che hanno registrato il numero maggiore di compravendite di capannoni produttivi sono Chiari (18) e Treviglio (15). Numerose le aziende che hanno deciso di insediare i propri complessi produttivi e logistici nella zona. Sul Rapporto Lombardia in edicola con Il Sole 24 Ore di venerdì 13 novembre la mappa delle aziende sul territorio.

 

Brescia contro l’inquinamento: così è riuscita a spegnere 20mila caldaie. Il Rapporto Lombardia di venerdì 13 novembre dedicato alla regione lombarda si sposta poi nella provincia bresciana, martoriata da tanti scempi ambientali, quella che più di altre ha il coraggio di remare controcorrente per migliorare l’ambiente. Il 70% delle abitazioni di Brescia ha spento le caldaie a gasolio e si è allacciato ai tubi che distribuiscono l’acqua calda prodotta dagli impianti dell’A2A. A Lonato, Feralpi recupera calore dalla combustione dell’acciaio per riscaldare case, scuole e palestre. Gli esempi virtuosi non finiscono qui. A Bedizzole gli impianti Maire Tecnimont-NextChem riciclano materiali plastici mentre a Orzinuovi l’AB e l’olandese Stirling Cryogenics hanno creato la BioLng che produrrà metano liquido partendo dal gas ottenuto da fermentazione organica.

 

Intervista a Barbara Colombo, la prima donna a presiedere Ucimu. Il Rapporto Lombardia propone anche l’intervista a Barbara Colombo, la prima donna a presiedere Ucimu, l’associazione macchine utensili. “In effetti il nostro è un settore un po’ particolare, le donne sono sottorappresentate. Qualcosa però sta cambiando, si vedono più ragazze in ingegneria e anche la digitalizzazione dei processi sta producendo una maggiore apertura”. Esordisce così Barbara Colombo, ad di Ficep, figlia “d’arte”, in un certo senso, perché già il padre Ezio presidente del gruppo varesino Ficep, aveva ricoperto in passato lo stesso ruolo. Fondata nel 1930, arrivata ora alla terza generazione imprenditoriale, Ficep conta su un consolidato di 155 milioni di euro, 500 addetti, cinque stabilimenti produttivi in Italia, 17 filiali all’estero. Prima donna alla guida di Ucimu esorta a vivere la pandemia come occasione per sviluppare sapere digitale e innovazione. “Anche in lockdown – dice – i clienti ci cercano, perché siamo unici”. Se il Covid, qui come altrove, ha drasticamente ridotto ricavi e portafoglio ordini, la tecnologia sviluppata dalle imprese e l’elevato tasso di investimento rappresentano un elemento chiave di “resistenza”, per Ficep così come per il settore dei robot. “I nostri investimenti proseguono – aggiunge – ad esempio impegnando 20 milioni per realizzare nuove linee di lavorazioni meccaniche 4.0 ad elevata automazione”.

 

Da Fondazione Cariplo alle non profit 30 milioni per aiutare la ripresa. Trenta milioni di finanziamenti agevolati erogati da Intesa Sanpaolo saranno messi a disposizione da un’iniziativa di Fondazione Cariplo che prevede fondi di garanzie e coperture di costi e interessi, in collaborazione con Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, CsvNet Lombardia, Fondazione Onc, Cooperfidi Italia e Fondazione Vismara. Il Rapporto Lombardia illustra le risorse, per un massimo di 500mila euro a erogazione, che andranno a sostenere la ripresa del terzo settore duramente colpito dall’emergenza Covid. Inoltre per il 2021 Fondazione Cariplo erogherà 140 milioni di euro: tra le sfide il welfare territoriale, la povertà educativa e alimentare. Al Rapporto Lombardia Davide Invernizzi, direttore Area servizi alla persona, racconta la situazione di paralisi e di difficoltà che hanno vissuto e stanno vivendo le non profit lombarde. Molte hanno dovuto farsi carico dell’emergenza, altre sono state inattive a causa del lockdown. Nel giugno scorso Fondazione Cariplo è intervenuta con contributi a fondo perduto a quasi 400 non profit per oltre 16 milioni di euro. «Questa misura emergenziale è andata a intervenire sulla situazione di sofferenza dei bilanci degli enti» racconta Invernizzi. «È una misura con un’architettura complessa – spiega Marco Gerevini, direttore della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, braccio operativo di Cariplo per l’impact investing – per finanziare fino a 500mila euro a tassi agevolati rimborsabili massimo in 5 anni. È uno strumento che induce gli enti a ragionare in una logica di corporate che necessita di una pianificazione dell’attività e di sostenibilità economica di tipo imprenditoriale».

 

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